Si intravede uno spiraglio di luce per i lavori all’ospedale di Bronte, dopo gli ultimi movimenti effettuati dall’Asp 3 Catania, che ha riaffidato i lavori sospesi a una nuova ditta, e che presto, forse già oggi, dovrebbero riprendere. Una telenovela che si trascina da anni, nonostante le grosse cifre finanziate e ancora non utilizzate, e anni di attesa per ristrutturare alcuni blocchi del presidio medico. Prima le infiltrazioni criminali nella ditta che aveva l’appalto, poi varie vicissitudini che hanno bloccato per anni i lavori, tra cui varianti progettuali, cambio di dirigenti, ma soprattutto la confisca da parte dello Stato, del raggruppamento temporaneo di imprese che aveva vinto l’appalto, aveva dato il colpo di grazia finale. Poi, qualche mese fa, grazie al lavoro del sindaco Pino Firrarello, e del Commissario Straordinario Maurizio Lanza, sembrava che i lavori ripartissero, ed effettivamente per alcuni giorni, alcuni operai furono visti al lavoro nel cosiddetto “Blocco C”. Ma purtroppo, anche questa volta, dopo pochi giorni l’impresa fermò gli operai, tanto da scatenare l’ira del sindaco di Bronte.
Ora la storia si ripete, grazie ad un accordo l’impresa aggiudicataria ha rinunciato a proseguire, e i lavori sono stati affidati ad una ditta, a gestione governativa, che ha sostituito quelle che sono state confiscate e che adesso dovrebbe portare a termine i lavori. I soldi, finanziati nel lontano 2004, erano oltre 8 milioni di euro, di cui 4.385.000 sono ancora da spendere e che devono servire a completare il Blocco C. Una bella somma, anche se, al momento, potrebbe non bastare in seguito all’aggiornamento dei prezzi, e ai relativi aumenti delle materie prime, in primis proprio cemento e ferro, che negli ultimi tempi sono avvenuti in maniera devastante. Negli ultimi anni, purtroppo l’ospedale di Bronte, nonostante gli sforzi dell’Asp per migliorarlo (nuovo Pronto soccorso, nuova Tac, nuova ambulanza ecc.), soffre di seri problemi di personale, che hanno portato alla chiusura o al ridimensionamento di molti reparti. Scomparsa l’Urologia, problemi per Cardiologia e Ortopedia, e ora addirittura si parla della possibile chiusura del Punto nascite. Uno dei tanti problemi che affliggono l’ospedale e che la politica regionale deve seriamente cominciare a risolvere. LUIGI SAITTA Fonte “La Sicilia” del 13-06-2023