Ergastolo. La richiesta di pena della pm Alessandra Russo nei confronti di Filippo Asero, accusato dell’omicidio di Ada Rotini il 21 novembre 2021 in via Boscia A Bronte, non ha suscitato alcuna sorpresa. Nel corso della requisitoria la magistrata ha evidenziato l’efferatezza del delitto citando le parole del medico legale Giuseppe Ragazzi. «La vittima è stata uccisa con plurime coltellate», raccontò il consulente nel corso del dibattimento che si sta svolgendo davanti alla Corte d’Assise presieduta da Sebastiano Mignemi. Quel giorno Asero ha massacrato l’ex compagna (erano a un passo dal divorzio) e poi ha tentato il suicidio. Solo l’intervento di un carabiniere fuori servizio fermò il tentativo dell’imputato di togliersi la vita. Rotini si presentò a casa dell’ex marito per prendere alcuni oggetti personali, si portò con sé anche l’anziano uomo che assisteva, che fu raggiunto dai fendenti fortunamente di striscio. Un altra testimone oculare dell’orrore che si consumò in mezzo alla via fu anche la sorella, che disperata chiamò il marito come ha raccontato sotto giuramento nel processo. Ma quando arrivò purtroppo l’omicidio era già avvenuto e i carabinieri avevano già ammenatato Asero.
Si sono uniti alla richiesta di condanna all’ergastolo anche gli avvocati di parte civile: Giuseppe Cultrera per i familiari di Ada, Antonella Cordaro per il comune di Bronte, Samantha Lazzaro per Cristina Minissale, Laura Farkas per Telefono Rosa Bronte, Valeria Sicurella per l’associazione Thamaia, Grazia Maesano per Working progress. Nella prossima udienza, fissata per il 20 luglio prossimo, sarà il turno della difesa. L’avvocato Mario Gaetano Schilirò più volte nel corso dell’istruttoria ha sollecitato i giudici di poter sottoporre il suo assistito a una perizia psichiatrica. Ma in più occasioni la Corte ha sempre rigettato l’istanza. Vedremo quali carte giocherà la difesa nella discussione. Il calendario è stato già fissato. Ed è pianificata infatti un’udienza per il 21 settembre per le eventuali repliche della pm Russo o del penalista. Poi il collegio si ritirerà in camera di consiglio per emettere la sentenza di primo grado. Laura Distefano Fonte “La Sicilia” del 01-07-2023