Proseguono a ritmo serrato le indagini sull’Etna alla ricerca di James Thomas Mattina, il 55enne americano del quale si sono perse le tracce da venerdì scorso. L’uomo si è allontanato senza dire nulla e lasciando nella camera d’albergo dove stava alloggiando, tutti i suoi effetti personali. Da qui i timori, visto il suo lungo silenzio. E per l’intera giornata di ieri non sono arrivate notizie, nonostante l’area tra Ragalna, Bronte e Randazzo, sia battuta dai ricercatori. Ricostruendo l’accaduto, James Thomas Mattina è arrivato in Sicilia con la volontà di voler affrontare il giro dell’Etna a piedi. Per lui la scelta di un turismo naturalistico in solitaria, con tutti i rischi che ne conseguono visto che l’uomo, tra l’altro, non conosce i sentieri dell’Etna, dunque i percorsi da affrontare e tutti i pericoli che vi possono essere se non si è ben equipaggiati. James Thomas Mattina, arrivato in Sicilia, si è diretto sull’Etna, alloggiando in un albergo a Serra La Nave, in territorio di Ragalna. Secondo la ricostruzione effettuata dalle forze dell’ordine, con i carabinieri di Paternò e Randazzo che stanno coordinando le attività di indagini, l’uomo si sarebbe allontanato venerdì mattina dall’albergo. A lanciare l’allarme è stato domenica scorsa, il titolare dello stesso albergo che, non avendolo più visto e sapendo la sua intenzione, si è preoccupato anche perché da un controllo, nella stanza che occupava, aveva lasciato tutto, effetti personali, documenti e telefonino sotto carica.
Raccolte alcune testimonianze è stato accertato che l’ultima volta il 55enne sarebbe stato avvistato venerdì sera, alle 21 circa, nel centro cittadino di Bronte. Alto 1,75 cm, calvo e con barba un po’ più folta di come appare in foto, indossava dei pantaloncini grigi corti, una maglietta scura, scarpe da trekking e aveva con sé una felpa di colore blu con cappuccio. Del caso si stanno occupando i carabinieri di Paternò e Randazzo, con l’attività coordinata dalla Prefettura di Catania che ha a sua volta allertato il Consolato americano. Sul campo le ricerche sono condotte dai militari dell’Arma, dai vigili del fuoco di Paternò e Randazzo, dal Soccorso alpino e speleologico della Guardia di Finanza e dagli uomini della Protezione civile. Non escluso l’utilizzo di droni. Mary Sottile Fonte “La Sicilia” del 11-07-2023