Ecco cosa può accadere quando si riducono i servizi in Sanità. Una giovane partoriente di Bronte, con particolari complicazioni, ha rischiato di partorire all’interno di un’ambulanza rimasta in panne, senza quell’assistenza che avrebbe potuto ottenere in un reparto di ginecologia. L’episodio è accaduto domenica scorsa intorno mezzogiorno. A raccontarcelo sono il sindaco di Bronte, Pino Firrarello e l’assessore alla Salute del Comune, Angelica Prestianni che hanno deciso di scrivere una lettera al Prefetto, all’assessore regionale alla Salute ed all’Asp: «Segnaliamo –si legge nella lettera – l’ennesimo episodio che ha evidenziato la pessima qualità dei servizi che il servizio sanitario mette a disposizione delle partorienti nel vasto e popoloso Territorio Una giovane gestante ha accusato forti malori. Preoccupata per la situazione ha chiesto l’intervento dell’ambulanza del 118. E’ arrivata un’ambulanza senza medico. Gli operatori che pur essendo a conoscenza della chiusura del Punto nascita, forse ritenendo troppo distante l’ospedale di Biancavilla, hanno trasportato la paziente all’Ospedale di Bronte. «Privo di medici ginecologi, al Pronto soccorso di Bronte è stata garantita l’assistenza possibile ed organizzato un ulteriore trasporto in ambulanza verso l’ospedale di Biancavilla. Purtroppo però, durante il tragitto, l’ambulanza ha registrato un guasto al motore ed è stata costretta a fermarsi. Con abilità il conducente è riuscito a far ripartire il veicolo, ma il rischio di non arrivare in tempo in ospedale e garantire alla giovane partoriente le cure, ha provocato timori e paure sia al personale medico, sia alla paziente.
«Solo miracolosamente, infatti, a velocità ridotta e con grande ritardo, l’ambulanza è riuscita a raggiunge l’ospedale, dove la partoriente dopo qualche minuto ha dato alla luce il suo bambino». Un episodio, fortunatamente, finito positivamente, che poteva registrare risvolti diversi. Per questo Firrarello conclude: «Nessun amministratore più accettare che un cittadino debba vivere sulla propria pelle una esperienza simile. La legge dice che il Servizio sanitario nazionale opera secondo i principi di uguaglianza ed equità. Temo che tali diritti, in questo territorio montano, vengano negati». Fonte “La Sicilia” del 26-07-2023