“Il depuratore delle acque reflue del Comune di Randazzo non và chiuso: si provocherebbe una catastrofe ambientale”. A sostenerlo sono il dott. Roberto Grimaldi dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, e il dott. Ettore Lombardo, del Parco Fluviale dell’Alcantara. C’è, però, una sentenza del Tribunale di Catania che ordina al sindaco di Randazzo, Ernesto Del Campo, di chiuderlo, per porre fine agli eccessivi miasmi che impediscono ai proprietari dei terreni limitrofi di godere perfino del diritto di proprietà. Un bel problema che il primo cittadino sta tentando di risolvere cercando fondi per effettuare dei lavori all’impianto, previsti da un progetto che lo stesso Del Campo ha fatto recentemente redigere: per il Comune costano troppo e la pazienza dei proprietari ridotta al lumicino. Questo quanto emerso dal vertice che il sindaco ha convocato a seguito della sentenza della terza sezione civile del Tribunale di Catania, che in secondo grado, ha inibito l’uso del depuratore finchè non realizzerà quei lavori che faranno diminuire i miasmi. All’incontro, oltra ai dottori Grimaldi e Lombardo, hanno partecipato Mario Ferlito e Santo Calandra della Provincia regionale, l’ing. Gianni Arena, redattore del progetto di adeguamento del depuratore, e l’ing. Nunzio Priolo del Parco Fluviale dell’Alcantara. Con loro la Giunta quasi al completo, il presidente del Consiglio comunale e i tecnici del Comune, oltre all’avvocato Rosario Magro, legale dei proprietari dei terreni che hanno fatto causa al Comune. Alla fine Del Campo ha chiesto ai proprietari il tempo necessario per ottenere dagli enti sovracomunali le somme necessarie a effettuare i lavori, tempo che l’avvocato Magro ha accordato, ma non in maniera incondizionata. “Aspetteremo – dice l’avv. Magro. Ma solo se il Comune dimostrerà con le carte di muoversi nell’immediatezza. Non tollereremo ritardi. Gli enti sovracomunali che con grande fermezza hanno prospettato scenari catastrofici nel caso in cui il depuratore dovesse essere chiuso, mi auguro che con la stessa forza aiutino il Comune a reperire le somme necessarie ai lavori. Il Comune non può essere lasciato da solo in questa difficile vicenda”.
Gaetano Guidotto fonte “La Sicilia” del 02-10-2011