«Maggiore attenzione e rispetto per chi arriva sofferente in Pronto soccorso. A richiederlo è Monica Scrivano, mamma coraggio dal 2004, da quando cioè è nata sua figlia Clara. Da quel giorno, essendo la piccola una disabile gravissima, per lei gli ospedali sono luoghi frequentati, al punto da conoscerne pregi e difetti di quasi tutti quelli che ha visitato. Adesso Monica ritiene che al Pronto Soccorso dell’ospedale di Bronte sia stata trascurata. «Sono caduta dal marciapiede – scrive – Una caduta banale. Subito però ho avuto la sensazione che qualcosa si fosse spezzato. Arrivo al Pronto soccorso dell’Ospedale di Bronte dove vengo sottoposta ad esame radiografico da cui, a sentire i medici, non è emerso nulla di particolare. Io ho detto chiaramente che stavo male, molto male, ma è stato inutile: sono stata mandata a casa. Durante la notte il dolore è diventato lancinante e, sempre durante la notte, sono nuovamente stata accompagnata in ospedale. A questo punto ho preteso una Tac, ma i medici non hanno chiamato il radiologo reperibile, mi hanno lasciata in astanteria fino alle 11 del mattino, quando ho cominciato ad urlare. Solo allora lo stesso medico che mi aveva il giorno prima detto che non avevo nulla ha richiesto la Tac, da cui è emerso che avevo 2 costole rotte. Questa è l’amara realtà».
Un episodio che merita chiarimenti: «Sono state eseguite – spiega l’Asp – radiografie al ginocchio, al torace ed all’emitorace. Dalle proiezioni non è stata accertata alcuna lesione. È stata eseguita terapia antalgica e la paziente è stata dimessa. Per il perdurare della sintomatologia dolorosa la signora si è recata in ospedale alle 4.27’. È stata eseguita una Tc, dalla quale è stata accertata una frattura composta di due coste. Ci rammarichiamo che la paziente, al primo accesso, non abbia avuto la percezione di una assistenza adeguata. Le proiezioni radiografiche non evidenziavano nulla di significativo e, a una verifica interna, non sono emersi comportamenti errati da parte del personale. Alla paziente era stato comunque anticipato che al persistere del dolore si sarebbero eventualmente eseguiti nuovi accertamenti. Così come poi è avvenuto». GAETANO GUIDOTTO Fonte “La Sicilia” del 18-09-2023