Nella sede della Provincia, il vicepresidente Giovanni Ciampi e l’assessore alle Politiche scolastiche, Salvo Licciardello, hanno presentato il corso destinato a istruire coloro che, in dieci scuole, avranno in uso i defibrillatori, acquistati dalla Provincia allo scopo di soccorrere prontamente, in caso di malore, gli studenti e chi lavora all’interno degli edifici scolastici. I defibrillatori saranno consegnati ai seguenti istituti: licei classici “Cutelli” di Catania, “Capizzi” di Bronte e “Leonardo” di Giarre, licei scientifici “Boggio Lera” e “Galilei” di Catania, ITIS “Ferrais”, Istituto Alberghiero di Nicolosi, Istituto Magistrale “De Sanctisis” di Paternò; ISIS “Orlando” di Militello V. di C., Istituto “Medi” di Randazzo. “La scelta della scuole a cui affidare i defibrillatori – ha affermato Ciampi – è stata fatta in base alla densità della popolazione scolastica. Siamo lieti di aver contribuito ad un progetto di grande rilevanza che pone la nostra Provincia all’avanguardia. Il corso per l’uso corretto dei defibrillatori sarà impartito a personale qualificato, che ha già seguito le due precedenti sessioni del corso di Primo soccorso”. Alla presentazione dell’iniziativa erano anche presenti i consiglieri provinciali Gaetano Distefano e Francesco Cardillo, i rappresentanti delle scuole, la dottoressa Maria Concetta Monea, direttore del 118, e Stefano Principato, commissario provinciale C.R.I. L’assessore Licciardello, dopo aver sottolineato l’attenzione che l’Amministrazione Castiglione sta prestando al mondo della scuola, ha affermato: “Questa iniziativa è lodevole e lungimirante. Sebbene tutti noi ci auguriamo che non accadano emergenze, sappiamo che è importante avere nelle scuole del personale qualificato, preparato, capace di soccorrere in tempo chi ha un arresto cardiaco”. I dottori Monea e Principato, riferendosi alla loro lunga esperienza di pronto soccorso, hanno dimostrato che “ad un arresto cardiaco si può sopravvivere, ad un soccorso tardivo no. Basta intervenire entro 8-10 minuti per salvare una vita. Dai dati a nostra disposizione emerge un’alta incidenza di morti giovanili. Speriamo di sensibilizzare tutta la popolazione scolastica. E’ importante che il mondo della sanità entri nella scuola e dialoghi con il territorio, procedendo lungo un percorso formativo e di collaborazione”.