Comincia a sentirsi la frenesia che ogni anno contagia tutti alla vigilia della Sagra del pistacchio. Gli organizzatori lavorano ininterrottamente, mentre pasticceri, ristoratori e commercianti stanno studiando il modo migliore per allestire lo stand che dal 13 al 15 e dal 20 al 22 ottobre dovrà essere più bello degli altri per attirare il maggiore numero di visitatori. Ma chi non perde tempo sono i produttori, ovvero coloro che per 2 anni hanno con fatica coltivato gli irti pistacchieti e oggi stanno raccogliendo i frutti. Quintali e quintali di pistacchio che nel mondo rappresentano appena l’1% della produzione, ma che sicuramente è la più buona di tutte, al punto che anche a New York, Toronto, in Europa e sulle navi da crociera di mezzo mondo ci sono rinomate pasticcerie che si fregiano di offrire ai propri clienti il verde frutto proveniente da Bronte. Un risultato frutto anche dello sforzo che il Comune ha effettuato, invitando alla Sagra i media nazionali e internazionali, che hanno fatto valicare i confini alla fama dell’Oro verde di Bronte. «Cominciamo a percepire – afferma il sindaco Pino Firrarello – la voglia di pistacchio che pervade un po’ tutti ormai, non solo in Sicilia, ma in tutt’Italia e nel resto d’Europa. Del pistacchio, infatti, ormai si interessano anche i media esteri. Di recente abbiamo ospitato una troupe francese. Siamo stati costretti a posticipare le date dell’evento, perché ancora oggi, a causa del particolare clima di quest’anno, ci sono pistacchieti dove il frutto non è maturo. Se slitta la raccolta del pistacchio è ovvio che deve slittare anche la Sagra dell’Oro verde».
Intanto tutti attendono di conoscere il programma dell’evento per eccellenza di Bronte. «Ovvio – continua Firrarello – che in tanti ci chiedano lumi anche sul programma che stiamo allestendo. Presto sveleremo le novità di quest’anno. Di certo vi dico che la Sagra, come sempre, riuscirà a coniugare la voglia di divertirsi e di visitare la città, con quella di assaggiare tutti i dolci e i cibi che si preparano con il nostro pistacchio». Il pistacchio di Bronte, infatti, è particolarmente pregiato e ricercato per il suo sapore aromatico e gradevole in pasticceria, in gelateria e per aromatizzare e insaporire molti cibi. Famosissime le pennette al pistacchio e non meno prelibata la pasta fresca fatta in casa realizzata con la farina di pistacchio. I dolci naturalmente la fanno da padrone: paste, torte e gelati sono resi ancora più gustosi con il prezioso frutto che si distingue dagli altri pistacchi perché prende linfa dalle terre laviche dell’Etna. Chi trasforma il pistacchio poi è in grado di realizzare creme, pesti e croccantini che vanno sempre a ruba. L.S. Fonte “La Sicilia” del 29-09-2023