Prima ha tentato di uccidere un 67enne con cui in passato aveva avuto a che fare, poi si è tolto la vita. È l’epilogo del pomeriggio di follia vissuto a Randazzo, nel Catanese, quando ieri intorno alle 13, in un’abitazione al civico 14 di via Sciarone, una strada in periferia del paese si è consumata la tragedia. A sparare un 87enne di Mojo Alcantara, Salvatore Minissale, che a bordo della sua auto, un’Alfa Romeo 156, si è recato in casa del randazzese e dopo aver superato il cancello automatico all’ingresso, è entrato sparando al proprietario almeno tre colpi con una pistola calibro 9. Non si conoscono ancora molti particolari e non si è capito se ci sia stata una colluttazione tra i due: di certo c’è che l’87enne ha sparato colpendo l’obiettivo all’avambraccio, alle gambe e all’addome. Poi è risalito in auto avviandosi lungo la strada per uscire dal fondo recintato. Una volta arrivato davanti al cancello automatico, che era chiuso, ha deciso di farla finita e si è suicidato sparandosi alla tempia. A chiamare i soccorsi è stata una badante presente in casa, con i carabinieri e l’ambulanza del 118 arrivati immediatamente sul posto. Il 67enne, gravemente ferito, è stato soccorso dall’ambulanza di Randazzo e poi trasferito in elicottero all’ospedale Cannizzaro di Catania, dove è arrivato in codice rosso al Trauma Center. Preso in carico dai medici, è stato sottoposto a controlli più accurati che hanno evidenziato delle ferite all’avambraccio, alle gambe, all’inguine, al basso ventre, ma senza lesioni di organi vitali. Il 67enne è vigile e non sembra essere in pericolo di vita, nonostante i colpi ricevuti.
Sul posto i carabinieri della Compagnia di Randazzo, coordinati dal capitano Luca D’Ambrosio, personale del Servizio Investigativo dei carabinieri (la sezione scientifica) e il medico legale, oltre al magistrato di turno. Indagini sono in corso per capire i motivi del gesto che sembrano legati a questioni pregresse. Al momento sono due le piste seguite dagli investigatori. La prima porta a precedenti legati alla sfera criminale dell’uomo. Secondo la ricostruzione dei carabinieri, infatti, Minissale era pregiudicato per fatti risalenti a molti anni fa. Un’altra pista, invece, sembra portare a un incidente che lo stesso Minissale avrebbe avuto con un familiare del randazzese ferito. Una storia che aveva lasciato dei pesanti strascichi e che potrebbero avere originato la tragedia avvenuta ieri. Indagini sono in corso da parte della Compagnia Carabinieri di Randazzo coadiuvata da personale del Comando provinciale di Catania, sia per stabilire la dinamica dei fatti, sia per capire il movente che ha spinto Minissale a spostarsi fino a Randazzo e a compiere l’insano gesto.
Nel momento in cui sono accaduti i fatti è certa la presenza di qualcun altro in casa, le cui dichiarazioni e testimonianze sono state raccolte dai carabinieri. Quella di via Sciarone è una tragedia che ha scosso ben due comunità: quella di Randazzo, dove l’uomo ferito è conosciuto e stimato da tutti e quella del piccolo comune messine di Mojo Alcantara paese di cui era originario Minissale, anche lui abbastanza noto nella zona. Infine, nota a parte per la pistola, che era detenuta illegalmente dall’uomo. L’arma è stata posta sotto sequestro e sarà analizzata dai Ris di Messina per capire la provenienza e se sia stata usata in passato. LUIGI SAITTA Fonte “La Sicilia” del 19-11-2023