Nella rete della guardia di finanza 90 “furbetti” del Reddito di cittadinanza, che sono stati smascherati e saranno chiamati a restituire le somme indebitamente percepite. I militari del comando provinciale della guardia di finanza, nell’ambito della sistematica azione di contrasto all’indebita percezione di risorse pubbliche, hanno controllato la posizione di vari richiedenti il beneficio del Reddito di cittadinanza, rilevando numerose irregolarità. In particolare, i finanzieri della compagnia di Caltagirone, al comando del capitano Alessia Di Caro, hanno scoperto una serie di anomalie relative alle domande presentate da 90 di loro e rilevando che tutti avrebbero percepito la misura di sostegno senza averne titolo. Le Fiamme gialle hanno segnalato alla Procura Calatina le varie irregolarità riscontrate e le falsità attestate nelle richieste rivolte all’Inps, che avrebbero di conseguenza indotto l’amministrazione statale a erogare nel tempo le somme che, invece, non sarebbero spettate ai richiedenti. Tra i segnalati all’autorità giudiziaria ci sono diversi cittadini di origine extracomunitaria che non avrebbero maturato il periodo di residenza minima nel territorio nazionale (dieci anni).
Nel campionario delle violazioni figurano pure casi di lavoratori irregolari “in nero” percettori del beneficio, che non avevano comunicato la variazione della posizione lavorativa all’Inps per permettere un eventuale ricalcolo dell’importo da ricevere o, addirittura, per consentire all’Istituto di disporre la totale decadenza dalla misura di sostegno. In alcune circostanze a percepire il Reddito sarebbero stati indagati condannati per spaccio di sostanze stupefacenti, reato per il quale, in caso di sentenza definitiva, è espressamente prevista l’esclusione dal beneficio. Le indagini delle Fiamme Gialle calatine hanno permesso di constatare un’indebita percezione di 734.865 euro e di evitare un ulteriore esborso statale di 519.647 euro. I percettori sono stati segnalati all’Inps per la revoca del contributo e per il recupero delle somme già erogate. Come anticipato dalla Gdf, i controlli continuano su più versanti per assicurare che tutte le prestazioni di natura assistenziale vengano rivolte effettivamente agli aventi diritto, evitando iniquità e danni delle casse dello Stato. Mariano Messineo Fonte “La Sicilia” del 11-01-2024