La notizia che si attendeva da settimane è arrivata. Il Consiglio dei ministri riunito ieri, nelle “varie ed eventuali” ha deliberato lo scioglimento dell’Amministrazione comunale di Randazzo, presieduta da Francesco Sgroi. Lo scioglimento è il frutto del lavoro della Commissione di indagine insediata il 20 marzo scorso con il compito di effettuare un’ispezione fra gli atti del Comune. Una misura disposta dal prefetto di Catania, Maria Carmela Librizzi, su delega del ministro dell’Interno, per verificare l’eventuale sussistenza di collegamenti con la criminalità organizzata di tipo mafioso. Da quel giorno la Commissione, mantenendo il massimo riserbo, ha visionato atti, delibere e procedimenti. Ha ascoltato responsabili di posizione organizzativa, dipendenti e amministratori, finendo il proprio lavoro ispettivo il 19 settembre, quando ha presentato al prefetto le conclusioni dell’attività effettuata. Da allora in città è scattato il countdown per il verdetto arrivato ieri sera. Il sindaco che ha continuato l’attività amministrativa con la solita energia, affermando chiaramente di essere fiducioso nel lavoro della commissione. Tutto è scaturito dall’operazione dei carabinieri della Compagnia di Randazzo “Terra bruciata” che nell’ottobre del 2022, ha portato all’arresto, a vario titolo, di 21 persone accusate principalmente di mafia e estorsioni. Sia il sindaco, sia il presidente del Consiglio comunale, Carmelo Scalisi, erano stati coinvolti nell’operazione con l’accusa di “scambio politico mafioso”. Successivamente però sia per Sgroi che per Scalisi, il Gip del Tribunale di Catania, su conforme richiesta della Procura di Catania, ha disposto l’archiviazione per infondatezza della notizia di reato.
Per molti, di conseguenza, l’insediamento della Commissione era da considerarsi solo come un atto dovuto o programmato prima della decisione del giudice. Ma chi mastica questa materia sa che l’accertamento prefettizio sullo scioglimento di un Comune per infiltrazioni mafiose (con gestione commissariale per 18 mesi) prescinde dall’iter penale dell’episodio che lo ha provocato. Le valutazioni sono incentrate su atti, delibere, appalti e tutto ciò che riguarda la vita di un Comune sotto l’aspetto burocratico. Ed evidentemente qualcosa di strano la commissione deve aver notato. Adesso sarà importante conoscere atti ufficiali e motivazioni riportate nella relazione che ha spinto il governo a disporre lo scioglimento. Raggiunto al telefono il sindaco Francesco Sgroi è sembrato stupito dall’epilogo della vicenda, posticipando eventuali dichiarazioni ufficiali solo dopo la lettura del provvedimento. Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 26-01-2024