«Per fortuna l’ospedale di Bronte funziona ancora, altrimenti mia figlia non sarebbe più tra noi». È la considerazione del padre di una ragazzina di 17 anni di Bronte che è stata miracolosamente salvata in ospedale. «Mia figlia – ci racconta – era uscita con degli amici, quando all’improvviso è caduta urtando l’addome. Sembrava un banale scivolone finito con tante risate, ma l’indomani ha accusato febbre e vomito. Il medico del 118 l’ha visitata con attenzione, premendo più volte nell’addome. Mia figlia, però, al momento non accusava assolutamente alcun dolore. Di conseguenza la diagnosi non fu allarmante. Io stesso immaginai che si trattasse di un virus intestinale. Ci accorgemmo subito però che le cure somministrate erano inefficaci e le condizioni iniziarono a peggiorare. Quando ci siamo accorti che per un attimo ha perso conoscenza, ci siamo precipitati tutti in ospedale a Bronte». E per la ragazzina è stata la salvezza: «Arrivati in ospedale – continua il padre – mi sono reso conto come in pochi minuti si sia messa in moto una macchina organizzatrice in grado di effettuare gli esami del caso, fino a scoprire che mia figlia aveva una brutta lesione alla milza, con una grave emorragia interna. I medici mi dissero subito che bisognava operare con urgenza. Ma gli stessi medici si resero subito conto che il tempo per un trasferimento in elicottero in un ospedale più attrezzato o in ambulanza a Biancavilla, non c’era.
Mia figlia rischiava di morire. E qui ho visto i medici prendere il coraggio a piene mani, aprire le porte della sala operatoria e decidere di operarla a Bronte. I chirurghi Sebastiano Caramma e Loreto Argento hanno sottoposto mia figlia ad un lungo intervento chirurgico per asportare la milza, salvandola da una morte certa». Il genitore sente il dovere di lanciare un appello affinché l’ospedale di Bronte non sia mai chiuso: «Non finirò mai di ringraziare i chirurghi e tutti coloro che si sono cimentati in questo caso di buona sanità. Non voglio pensare a cosa sarebbe accaduto se, come qualche volta è accaduto, la chirurgia d’urgenza non fosse stata attiva. Non voglio pensare a cosa sarebbe accaduto se l’intero ospedale fosse stato soppresso. Chi governa la Sanità in Sicilia e nel nostro Paese dovrebbe capirlo». GAETANO GUIDOTTO Fonte “La Sicilia” del 04-02-2024