La Compagnia dell’Ostello locale, unitamente a tanti mojesi ha rivolto un’accurata richiesta ai commissari relativamente alla tradizionale “fera u Mojo”. «Le origini di questa fiera si perdono nella notte dei tempi, basta dire che essa era già molto conosciuta intorno al 1750, tanto che Vito Amico, storico e letterato catanese (1697-1762), nel suo Lexicon topographicum Siculum… (Palermo, 1757-1760) così la cita: «… Venerano gli abitanti come patrono principale il Ss Crocifisso in di cui onore nella IV domenica di settembre celebrano solenne festa con fiere celebri per tutta la contrada pel commercio esportativo, principalmente della seta che produce in gran copia…. – spiega Pippo Currenti il presidente dell’associazione – sulla base di ciò e di quello che la fiera rappresenta per i moiesi e per tutta la provincia di Messina in termini economici,
ma anche di salvaguardia di ciò che rappresenta una delle ultime espressioni della cultura agro-silvopastorale che ha caratterizzato la vita e l’economia delle campagne messinesi per centinaia di anni, chiediamo un incontro con la Commissione per conoscere le problematiche che hanno impedito lo scorso anno lo svolgimento della fiera e individuare le possibili soluzioni». Alessandra Iraci Tobbi Fonte “La Sicilia” del 13-02-2024