Lo sciopero nazionale di 2 ore indetto dalla Fillea-Cgil e dalla FenealUil, dopo la morte di 5 operai nel cantiere per la costruzione di un supermercato Esselunga a Firenze, provoca ripercussioni anche nel cantiere del tratto Bronte – Adrano della Ss 284. Diversi lavoratori ieri mattina hanno incrociato le braccia, mostrando un cartello con la scritta “Basta morti sul lavoro”. «Gli operai – spiega Salvatore Papotto, segretario della FilleaCgil di Catania – si sono astenuti dal lavoro dalle 7 alle 9 del mattino. Insieme con i rappresentanti sindacali hanno voluto lanciare, anche da Bronte, il grido d’allarme che in questi giorni perversa in tutta Italia. Protestiamo contro le morti sul lavoro, figlie di imprese non qualificate, di catene infinite di appalti e subappalti, delle mancate regole, del mancato rispetto degli orari, del non rispetto dei giusti contratti collettivi, del massimo ribasso su costi della manodopera e della sicurezza. Chiediamo maggiori e più rigidi controlli ma, soprattutto, intendiamo combattere l’impunità per chi sbaglia e l’assenza del reato di omicidio sul lavoro.
Basta aste al massimo ribasso, basta catene subappalti, basta lavoro nero e dumping contrattuale. Vogliamo le massime tutele in tutti i cantieri, pubblici e privati, un sistema che qualifichi le imprese e colpisca sciacalli e farabutti. In sintesi, chiediamo dignità per tutti». Il riferimento ovviamente non è ad alcun cantiere in particolare, ma Papotto ci tiene a sottolineare che ormai le morti bianche sono troppe e rappresentano una «vergogna per qualsiasi società che voglia definirsi civile». «Sono più di 40 le morti sul lavoro – conclude – in Italia nei primi 15 giorni di febbraio. Le imprese con le loro associazioni di rappresentanza, ma soprattutto il Governo, si assumano le opportune responsabilità». GAETANO GUIDOTTO Fonte “La Sicilia” del 22-02-2024