I rapporti emanati dall’Istat negli ultimi anni non hanno mai lasciato dubbi. In Italia, ma soprattutto nelle Regioni del sud e in Sicilia, molta dell’acqua potabile prelevata dai pozzi si disperde prima di arrivare nelle abitazioni. Molte perdite si verificano tra il prelievo, l’immissione e la distribuzione nelle reti idriche. Un fenomeno preoccupante, considerando che l’acqua non è una risorsa inesauribile e che, sempre e soprattutto nel Mezzogiorno, in estate si soffre la sete. Intervenire non è semplice perché la causa spesso deriva dal deterioramento se non da rotture della condotta. I Comuni più sensibili sono sempre alla ricerca delle perdite e dei fondi per i lavori. E spesso reperire le risorse non è facile per nessuno. Per nessuno, ad eccezione del Comune di Bronte, che fra le ingenti risorse ottenute con i vari progetti a valere sui fondi del Pnrr, è riuscito pure a ottenere 3 milioni e 497mila euro, più Iva, per finanziare sia i lavori necessari a eliminare le perdite in tutto il centro urbano, sia la digitalizzazione e il monitoraggio futuro della rete. «Si chiude un cerchio – afferma il sindaco Pino Firrarello – Quando arrivai a Bronte, 60 anni fa, la gente realmente soffriva la sete. Il giovane professore Vigneri mi aiutò effettuando degli studi e padre Aversa investì soldi suoi pur di trovare l’acqua per i brontesi. Poi arrivò l’acqua di Ciapparazzo (nella foto a destra) che dobbiamo dividere con gli altri Comuni e l’intervento del prof. Aureli che ci indicò le falde di contrada Musa sull’Etna. Per me il problema dell’acqua potabile a Bronte è sempre stato importante, al punto da sottoporlo a tutti i tavoli possibili. Adesso stiamo scavando il terzo pozzo Musa, ma tutto sarebbe vano se non ripariamo le falle nella condotta. Non possiamo più perdere acqua nel sottosuolo». Così il sindaco ha incaricato 2 dirigenti dell’Ufficio tecnico del Comune, l’ing. Salvatore Caudullo e il geom. Nino Saitta, affinché il Comune partecipasse al bando del Pnrr, formando un’equipe costituita anche dall’avv. del Comune, Antonella Cordaro. Oggi la bella notizia.
Il direttore generale del Ministero delle Infrastrutture, ing. Angelica Catalano, ha pubblicato la graduatoria nazionale degli enti che otterranno le risorse richieste, premiando il progetto presentato dal Comune di Bronte. «Noi abbiamo una rete idrica lunga complessivamente 92 km – spiega il Rup del progetto il geometra Nino Saitta – Negli anni abbiamo già effettuato dei lavori di risanamento, ma il problema è più grande di quanto immaginiamo. Non a caso, Open polis, attraverso i nostri dati, calcola che perdiamo qualcosa come il 28% di acqua potabile. E con i fondi ottenuti da questo progetto riusciremo ad effettuare sia i rilevamenti per individuare le tante perdite, sia la sostituzione delle condotte ammalorate e, infine, anche ad istallare dei sistemi tecnologici di controllo futuro. L’entità del finanziamento è giustificato dall’enorme lavoro che dobbiamo effettuare. «Un lavoro – conclude il sindaco – che può essere definito storico e che indica la strada per risolvere un problema grave. L’acqua è un bene di prima necessità». Fonte “La Sicilia” del 12-05-2024