Il problema esiste ancora anche se più mitigato rispetto a qualche giorno fa. Per giorni però gli automobilisti costretti a percorrere il tratto Adrano-Paternò della Ss 284 hanno sofferto parecchio. A causa dei lavori di rifacimento dell’asfalto tanto desiderati e graditi, infatti, in più punti sono stati posti sensi unici alternati regolati da semafori, provocando rallentamenti e di conseguenza ritardi per privati e mezzi pubblici anche di 30 minuti. Troppo se consideriamo che il tratto Bronte-Paternò solitamente si percorre in 40 minuti, con molti automobilisti che hanno finito per protestare. «Sono in corso i lavori di rifacimento della pavimentazione stradale –spiega Anas – tali lavori, in questi giorni, interessano il tratto che va dal km 35 al km 37. L’attesa ai semafori, visto che si procede con il senso unico alternato, è di pochi minuti. Si rende noto, altresì, che i lavori in oggetto dureranno ancora solo pochi giorni». La “sofferenza” quindi sta per finire, ma i lavori, le code e i ritardi hanno fatto emergere un’altra criticità ben più grave. La solleva l’avvocato Giuseppe Gullotta dell’Associazione Aiace che in una nota scrive: «Gli incolonnamenti sulla strada Statale 284 non solo causano lunghe e fastidiose file, ma impongono anche una seria riflessione. Quale alternativa praticabile esiste – si domanda – per raggiungere l’area metropolitana di Catania per le decine di migliaia di persone che abitano nei comuni di Bronte, Maletto, Maniace, Cesarò, San Teodoro, e altri? Praticamente nessuna che sia efficiente. Se ci fosse stata una via alternativa efficiente, considerando che i lavori si protraggono ormai da settimane, sarebbe già stata utilizzata da tutti gli automobilisti interessati.
Questo è il vero dramma: decine di migliaia di persone potenzialmente tagliate fuori a causa di infrastrutture insufficienti». Per Gullotta però non è soltanto un problema di efficienza della viabilità e di tempi di percorrenza, ma è un problema che coinvolge la sfera della sicurezza e della Protezione civile. «Immaginiamo – infatti spiega – se la 284 divenisse impraticabile per eventi eccezionali e imprevedibili, come uno smottamento. Quanto tempo ci vorrebbe per ripristinare la strada? Quale sarebbe il danno economico, sociale e anche di sicurezza per intere popolazioni?». Domanda che certamente ha un suo fondamento. La realtà però è che nel meridione la realizzazione di una nuova strada rappresenta una grande eccezione, figuriamoci la costruzione di una rete di percorsi alternativi ugualmente efficienti. Per questo l’avvocato Gullotta fa scoppiare la polemica sul divario nord sud: «Al Nord – infatti, scrive arrabbiato – anche i piccoli paesi sono collegati da tangenziali, superstrade e strade a quattro corsie. Qui da noi, invece, l’alternativa sarebbe una strada nella valle dei comuni di Adrano, Biancavilla e Santa Maria di Licodia, che comunque non collega direttamente a Catania ma si ferma all’interno del centro urbano di Paternò. Riflettiamo su questo». GAETANO GUIDOTTO Fonte “La Sicilia” del 23-05-2024