Inizio triste e doloroso dei lavori dell’asilo di via Sarajevo, di fronte all’Istituto “Benedetto Radice”. Triste e doloso perché ruspe e caterpillar sono entrate solo in presenza delle forze dell’ordine. L’asilo, infatti, deve essere costruito all’interno di un terreno demaniale di proprietà comunale che però, da decenni, è stato occupato da privati che all’inizio hanno provato a opporsi. Così ieri, per permettere all’impresa di prendere possesso dell’area, sono dovuti intervenire, oltre alla polizia locale, i carabinieri della Compagnia di Randazzo e gli agenti del Commissariato di Adrano. Alla fine però l’occupazione dell’area è stata pacifica. «Non è stato semplice – spiega il sindaco Pino Firrarello – perché chi ha occupato il terreno ha ritenuto di potere rimanere lì a vita. Un errore di valutazione che non ha considerato che già nel 2018 un’ordinanza di sgombero era stata emessa. Quella zona, infatti, è inserita in un piano di interventi a servizio di un quartiere che è in espansione ed è considerata idonea per la realizzazione dell’asilo. All’inizio abbiamo provato a raggiungere un accordo, ma purtroppo senza riuscirci». Ed il Comune aveva l’obbligo di assicurare l’accesso nell’area all’impresa che si è aggiudicata l’appalto.
Così è stato chiesto l’intervento della Questura a garanzia dell’Ordine pubblico e ieri l’impresa ha preso possesso dell’area di cantiere. «È stato doloroso ma inevitabile – spiega il sindaco – È palese che chi ha utilizzato il terreno, anche se impropriamente, ha effettuato dei lavori di miglioramento. Vedremo se la norma prevede per loro un risarcimento». Adesso che il terreno è libero, possono cominciare i lavori. Per questo asilo il Comune ha ottenuto un finanziamento di 1 milione e 300 mila euro dal Pnrr. L’impresa dovrà costruire una struttura a pian terreno, dove potranno essere ospitati ben 45 bambini, dotata di tanti spazi e servizi, oltre ad essere circondata da un’area verde di quasi 1.000 metri quadrati. Fonte “La Sicilia” del 14-06-2024