Si chiude il processo abbreviato dell’inchiesta “Adrano Libera” che nel 2021 inflisse un duro colpo al clan Santangelo-Taccuni, considerata articolazione della famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano. La gup Chiara Di Dio Datola ha condannato Fabio Emmidio Foti alla pena di 4 anni e 8 mesi e 20mila euro di multa, Pietro Lanza a 4 anni e 8 mesi e 20 mila euro di multa, Nicola Salanitro 4 anni e 8 mesi e 20mila euro di multa per l’accusa di spaccio. Assolti, invece, Mariano Fichera e Nicola Santangelo per non aver commesso il fatto. Fichera, difeso dall’avvocato Angelo Palermo, era accusato di associazione mafiosa. Santangelo, difeso dall’avvocato Pietro Scarvaglieri, era finito sotto processo per associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Per la gup quindi non vi erano elementi per poter emettere una sentenza di colpevolezza. Assoluzioni parziali per Foti (associazione a delinquere finalizzata allo spaccio) e Salanitro (un altro episodio di droga). Le motivazioni della sentenza della giudice saranno depositate tra 90 giorni. L’operazione della polizia partì nel 2017 dopo che la cittadina etnea fu tapezzata dai necrologi con la foto di Valerio Rosano che aveva appena deciso di diventare collaboratore di giustizia.
Un’azione provocatoria che portò ad aprire un’inchiesta culminata con diversi arresti e con la ricostruzione dei nuovi assetti organizzativi del clan mafioso egemone ad Adrano. Quei manifesti funerari fecero partire Stefania Petix con il bassotto da Palermo alla volta di Adrano. L’invia – ta di Striscia incontrò anche quello che fu indicato come il nuovo reggente dei Santangelo che definì Rosano junior “un morto che camminava”. A seguire le orme del figlio, con qualche anno di ritardo, è stato ultimamente il papà Vincenzo. Le sue rivelazioni hanno permesso di riaprire fascicoli su vecchi omicidi rimasti irrisolti. Laura Distefano Fonte “La Sicilia” del 21-06-2024