Dopo le dure considerazioni del sindaco Pino Firrarello, che ha stigmatizzato i modi con cui la Prefettura di Catania ha trasferito i migranti dal Centro di accoglienza straordinaria, “Fiore del deserto”, ritenuto responsabile, a seguito di un controllo, di “gravissime irregolarità”, anche il consigliere comunale di opposizione, ing. Gaetano Messina, ritiene che il trasferimento abbia penalizzato il percorso di integrazione che i migranti avevano intrapreso. «Nella notte di alcuni giorni fa la prefettura di Palermo ha chiuso il Cas – afferma – per le “gravissime irregolarità” riscontrate dalle competenti autorità dello Stato, ed ha ordinato l’immediato trasferimento dei migranti. Confido nell’esattezza delle valutazioni eseguite dalle autorità, ma per onestà intellettuale non posso non rilevare con immensa amarezza quanto avevo esposto e suggerito nella seduta di Consiglio comunale del 24 ottobre 2023 all’Amministrazione comunale. In quella seduta evidenziai in maniera chiara che c’era il rischio che il Cas non avesse le autorizzazioni necessarie.
E che il rischio fosse fondato lo hanno confermato i funzionari comunali, che hanno chiaramente detto che non avevano recentemente rilasciato alcuna nuova autorizzazione all’Ente gestore, mentre la vecchia autorizzazione era evidentemente superata. Non vorrei – continua – che la fra le gravissime irregolarità riscontrate ci sia anche questa». Poi Messina continua: «Ma è chiaro che in tutta questa vicenda a farne le spese sono stati i poveri migranti. Bene ha fatto il sindaco a stigmatizzare le modalità con cui, pare siano stati allontanati da Bronte. Modalità che di fatto, come una ghigliottina, ha annullato ogni forma embrionale di integrazione lavorativa, scolastica e sociale che qualcuno di loro era riuscito ad avviare negli oltre 8 mesi di permanenza nel Cas di Bronte» Fonte “La Sicilia” del 29-06-2024