Rischia di perdere un altro importante servizio l’ospedale di Bronte, già ridotto all’osso. A darne notizia è il presidente del Comitato a difesa dell’ospedale, Biagio Venia, che ci informa del trasferimento di un pediatra a partire da novembre. «La cosa triste – dichiara Venia – che il pediatra in questione è di Bronte, e sceglie di andare via, proprio perché qui non ha certezze, la stessa cosa che hanno fatto altri medici locali, tra cui ginecologi e rianimatori, andati via nei mesi scorsi. Purtroppo, oggi dell’ospedale di Bronte rimane ben poco. Nel tempo hanno chiuso Urologia, Punto nascite, e ridotti Ginecologia, Ostetricia e Ortopedia, con ambulatori che funzionano una volta a settimana o anche ogni due, e la Chirurgia che nonostante delicati interventi eseguiti in estate su pazienti che se non venivano operati immediatamente rischiavano la vita, non riesce ad assicurare un servizio continuo e spesso gli interventi programmati vengono rinviati».
«Una fine inaspettata per un ospedale che era il fiore all’occhiello dell’intera zona, e che oggi non ha altro che la medicina con pochi posti letto, il Pronto
soccorso e la Pediatria almeno per qualche altra settimana.
Un ospedale potremmo dire in coma, tra il silenzio assoluto di politica, associazioni e cittadini, e che non ha futuro. Si sussurra che a breve dovrebbero finalmente riprendere i lavori, ma mi chiedo per fare cosa? Ammodernare dei reparti per chiuderli l’indomani? O per sprecare inutilmente altri soldi. La città vuole chiarezza, e se necessario scenderemo in piazza per difendere il diritto alla salute negato». LUIGI SAITTA Fonte “La Sicilia” del 18-10-2024