Finisce dopo due rinvii e tre udienze il processo sul caso riaperto, dell’incidente di Maniace avvenuto il 22 maggio 2020, in cui perse la vita il giovane Sebastiano Triscari (nella foto). Il caso, dopo una prima archiviazione, fu riaperto a seguito di nuove indagini e dopo le udienze dello scorso luglio e settembre, il procedimento si è chiuso lo scorso 8 novembre. In questa udienza il Gup Anna Maria Cristaldi, ha emesso sentenza di non luogo a procedere perché il fatto non sussiste nei confronti dell’imputato Toni Arcodia, accusato di aver causato l’incidente mortale. Per Arcodia, difeso dagli avvocati Paolo Salice e Ludovica Grosso del Foro di Catania, era stata, infatti, disposta una richiesta di rinvio a giudizio, perché individuato come possibile “pirata” della strada in ordine all’incidente occorso nel maggio 2020. All’udienza dell’8 novembre, sentiti i difensori delle parti e esaminata la documentazione prodotta, il giudice ha sentenziato per la totale estraneità di Toni Arcodia. «Dentro il mio cuore ho sempre saputo di essere innocente e di non aver causato la morte del povero Triscari – ha dichiarato Arcodia subito dopo il proscioglimento – dispiace essere stato additato e apostrofato come pirata della strada, ma alla fine la verità ha trionfato».
Soddisfazione anche per i legali di Arcodia, Paolo Salice e Ludovica Grosso. «L’incidente del maggio 2020 è una tragedia in cui ha perso la vita un ragazzo 20enne, ma non era giusto dover trovare a tutti i costi un capro espiatorio. Arcodia non è un pirata della strada e la sentenza emessa dal Tribunale di Catania ha accertato la sua innocenza. Rispettiamo l’immenso dolore della famiglia Triscari per la perdita del loro caro. Allo stesso tempo siamo sollevati all’idea che un soggetto innocente non debba pagare per un fatto mai commesso. La prima tesi formulata dai Carabinieri di Maniace, cioè quella dell’incidente autonomo, era senza dubbio quella corretta, oggi confermata dal Tribunale di Catania». È probabile comunque, che la famiglia Triscari ricorra in appello. LUIGI SAITTA