Arriva dopo 5 anni l’assoluzione completa per G. B. titolare della Sicilia inerti, che nell’ottobre 2019 era stata denunciata in seguito da un blitz effettuato dai carabinieri della locale stazione, affiancati dai colleghi dal NOE di Catania con il XII Nucleo Elicotteristi Carabinieri di Catania. Una operazione che aveva fatto molto scalpore, con l’irruzione nella cava, e la denuncia della signora per i reati di esecuzione di lavori su beni sottoposti a vincolo paesaggistico senza autorizzazione, di distruzione o deturpamento di bellezze naturali, di omessa denuncia dell’inizio dei lavori alle competenti autorità e alla mancata nomina del direttore dei lavori prevista per legge e sulla sicurezza sui luoghi di lavoro. Oltre alla denuncia, furono sottoposti a sequestro sia la cava sia un escavatore trovato ad operare sul fronte lavico aggredito ed un piccolo autocarro di supporto alle attività di cava e di rifornimento allo stesso escavatore.
Ora, a distanza di 5 anni, si è concluso il processo di primo grado, che ha scagionato la signora dai reati contestati, dimostrando la buona fede dell’azienda. La donna, difesa dagli avvocati Carmelo Peloso e Luigi Latino, infatti a seguito di sentenza della IV Sezione Penale del Tribunale di Catania, è stata assolta perché il fatto non sussiste, dimostrando che alcune contestazioni e notizie rilasciati a seguito delle ispezioni fatte in quella giornata erano diverse dalla realtà.