Per molti ormai è un dato inconfutabile. Se vivi nel versante nord dell’Etna, non essendoci un ospedale con tutti i servizi necessari per una efficiente emergenza-urgenza, rischi parecchio in caso di problemi dove il tempo entro il quale intervenire è una componente fondamentale. È notte fonda quando un giovane di 19 anni, a bordo della sua moto, rimane vittima di un grave incidente autonomo. Sul posto arriva un’ambulanza senza medico che trasporta il paziente al “Castiglione Prestianni” di Bronte. I medici del pronto soccorso si trovano davanti il giovane con tanti traumi e fanno tutto quello che è nelle loro possibilità, ma non possono effettuare una tac toracica con il contrasto, perché in ospedale non c’è il radiologo. A Bronte, infatti, non sono previsti turni di guardia attiva di radiologia. Per fortuna i medici sono bravi e senza l’ausilio della tac ipotizzano una possibile rottura della milza. A questo punto le scelte erano 2: o attendere il radiologo reperibile che sarebbe arrivato in almeno 30 minuti, o trasferire d’urgenza il paziente a Biancavilla. In quei concitati minuti è stata scelta la seconda ipotesi e a Biancavilla al giovane, dopo la tanto agognata tac, è stata asportata la milza. A Bronte quindi è scoppiata la protesta.
In molti concordano con il fatto che di fronte a una rottura della milza, il fattore tempo è fondamentale, e il giovane ha perso minuti preziosi quando dal luogo dell’incidente è stato portato a Bronte e quando da Bronte è stato trasferito a Biancavilla. Se invece a Bronte ci fosse stato il radiologo, il chirurgo invece avrebbe operato di urgenza. Secondo l’Asp però mai il giovane ha rischiato la vita. I medici di Bronte, e su questo concordiamo, sono stati superlativi e durante il trasporto a Biancavilla la presenza dell’anestesista ha garantito la sopravvivenza del paziente. «Le procedure – afferma il direttore sanitario, Giuseppe Angelo Reina – sono state correttamente eseguite, garantendo al giovane paziente un percorso assistenziale tempestivo e protetto che gli ha salvato la vita». GAETANO GUIDOTTO Fonte “La Sicilia” del 28-11-2024