Il Comando Provinciale dei Carabinieri di Catania d’intesa con le Diocesi di Catania, Acireale e Caltagirone, ha avviato una capillare campagna informativa in occasione delle messe parrocchiali, sul tema delle truffe agli anziani. In questo ambito, anche i Carabinieri della Compagnia di Randazzo stanno effettuando mirati servizi di prossimità, in favore delle classi più deboli della popolazione svolgendo, inoltre, incontri nei circoli, nelle parrocchie, e informando la comunità in ogni utile occasione. In tale contesto, il Maresciallo Marco Pupo, Comandante in S.V. della Stazione di Bronte, è intervenuto al termine della funzione religiosa presieduta da Don Vincenzo Bonanno presso la Chiesa di Maria Santissima del Riparo, sensibilizzando i fedeli in merito alle truffe messe in atto da finti appartenenti alle forze di polizia, falsi impiegati Inps e operatori di luce e gas, ma soprattutto finti parenti in difficoltà. Il Comandante della Stazione ha messo in risalto, infatti, le varie metodologie di raggiri, in special modo quelle ove vengono prese di mira le persone più sensibili, poiché spesso con figli e nipoti fuori casa o lontani. La più usuale è quella dell’”incidente”, il truffatore, infatti, facendo forza sul legame di affetto che l’anziano ha nei confronti dei figli o dei nipoti, individuata la vittima, li contatta informandoli che il parente è rimasto coinvolto in un incidente e che rischia l’arresto o peggio, che ha bisogno di urgenti cure. Il malvivente, spesso, si presenta qualificandosi come un maresciallo dei carabinieri o avvocato e richiede soldi o gioielli per evitare gravi conseguenze giudiziarie o per prestare le urgentissime cure sanitarie.
Altra modalità, ormai smascherata, è quella della “falsa eredità”. In questo caso il delinquente, ferma per strada la potenziale vittima al quale chiedere informazioni su una persona, che il truffaldino dice essere un suo vecchio amico, al quale deve consegnare del denaro relativo ad una eredità. L’ignaro anziano, ovviamente, non sa dare alcuna informazione finché un passante, complice del truffatore, si ferma e informa i presenti, che quella persona è morta; alla vittima, quindi, viene prospettava la possibilità che l’eredità venga elargita a lui ma che per fare ciò, serve un anticipo per le spese notarili, ovviamente cifra che viene allo stesso chiesta in anticipo ed in contanti. Durante l’incontro, il maresciallo ha evidenziato che nessun appartenente alle Forze dell’Ordine, né ad aziende fornitrici di servizi pubblici o avvocati può chiedere del denaro, a qualsiasi titolo, per un servizio o per la risoluzione di un problema. La parola d’ordine che è stata più volte ripetuta alle platee è: “contattate i Carabinieri”. L’incontro ha particolarmente coinvolto attivamente i partecipanti, con i quali sono stati affrontati delicati argomenti con casi pratici, esperienze dirette e considerazioni.
Al termine dell’incontro, oltre a fornire le utenze telefoniche da contattare e ricordare che il Numero Unico di Emergenza 112 è attivo 24h su 24h, sono state date le seguenti raccomandazioni: diffidare delle apparenze, non aprire agli sconosciuti, verificare l’identità di chiunque si presenti, non fornire dati sensibili, porre attenzione alle consegne, non elargire somme di denaro né altri beni a sconosciuti, diffidare da acquisiti porta a porta e segnalare alle autorità eventuali casi di sospetto. I cittadini intervenuti sono stati quindi invitati a seguire queste semplici regole per proteggersi dalle truffe e segnalare qualsiasi episodio sospetto.