Una ragazza deceduta, un giovane che lotta fra la vita e la morte, altri quattro ragazzi feriti in maniera più o meno grave. E questo il bilancio di un terribile incidente stradale avvenuto all’alba di ieri, in pieno centro cittadino, esattamente all’incrocio fra la via Roccaromana e la via Lago di Nicito. Un sinistro che di sicuro poteva essere evitato, come gran parte degli incidenti stradali che si verificano sulle nostre strade, ma che ha alla base una scaturigine incredibile. A provocarlo, infatti, è stato un giovane di vent’anni, del quale non sono state rese note le generalità complete, che stava procedendo a velocità folle, a bordo della propria “Mercedes Classe A”, per sfuggire ai carabinieri del Nucleo Radiomobile. Ciò quasi certamente perché il giovanotto si trovava alla guida del mezzo in stato di ebbrezza. Quasi tre volte il limite massimo consentito. Di questo Sonia Sicari, ventuno anni compiuti lo scorso 5 gennaio, non ne aveva alcuna colpa, ma il destino ha voluto che la sua strada si incrociasse con quella del suo disgraziato coetaneo e per lei non c’è stato più nulla da fare. In verità, Sonia, agonizzante, è stata soccorsa e trasportata al vicino ospedale “Garibaldi”: qui ha lottato per ore fra la vita e la morte, ma nel primo pomeriggio di ieri il suo cuore ha smesso di battere, lasciando nella disperazione i familiari più stretti, i conoscenti e gli amici, gli stessi che ieri la descrivevano come una ragazza straordinaria, dedita alla famiglia e allo studio ( frequentava il secondo anno di “Economia aziendale”, nella facoltà di Economia e commercio ). E che non smettevano di chiedersi come questa tragedia fosse potuta accadere. Una domanda lecita ed a cui viene difficile rispondere anche in considerazione del fatto che l’investitore, vent’anni, non è un teppista di periferia, ma il figlio di un noto professionista catanese. Il giovane avrebbe potuto fermarsi all’alt dei militari dell’Arma, avrebbe potuto rischiare una sanzione, forse il sequestro del mezzo ( intestato al padre), la sospensione della patente, ma gli sarebbe andata meglio di come gli è andata alla fine. A lui e ai ragazzi coinvolti nel sinistro: Sonia Sicari, come detto, nonché altri cinque giovani di età compresa fra i 18 e i 25 anni, quasi tutti studenti universitari originari di Bronte. In sei, su una vecchia “Ford Fiesta” condotta dal maggiore di loro, dopo aver festeggiato il passaggio nella maggiore età del più giovane del gruppo, stavano presumibilmente riaccompagnando Sonia a casa, in via Mongibello, vicino piazza Risorgimento: in via Lago di Nicito, all’altezza con la via Roccaromana, avrebbero dovuto ricevere la precedenza, invece sono stati presi in pieno dal ragazzo – fra l’altro rimasto illeso – che proveniva da piazza Montessori, dopo che aveva forzato un posto di blocco all’incrocio fra la via Ferrante Aporti e la via Giuseppe Fava. Nell’occasione l’investitore aveva anche rischiato di travolgere il carabiniere che, vedendolo arrivare a velocità, gli aveva intimato l’alt con la paletta di servizio: il militare è stato toccato dalla “Mercedes” a una mano e si è fatto refertare in ospedale per una lieve ferita. Ciò ha fatto scattare l’arresto dell’automobilista per lesioni e resistenza a pubblico ufficiale, che è stato subito portato nella casa circondariale di piazza Lanza. A questi reati si aggiungeranno, adesso, anche l’omicidio colposo, le lesioni aggravate e la sanzione per guida in stato di ebbrezza. Follia, terribile follia, nell’ennesima notte sulle strade cittadine sporcata di sangue…
Concetto Mannisi fonte “La Sicilia” del 25-01-2009