Vertice a Randazzo fra l’Amministrazione comunale e i sindacati per discutere le modalità di restituzione del canone di depurazione incassato nel periodo in cui il depuratore non funzionava. All’incontro hanno partecipato gli assessori Alfio Ragaglia e Nino Zingali assistiti dai dirigenti Luigia Galvagno ed Orazio Scuderi ed i sindacalisti Alfio Mannino della Cgil, Giuseppe Gullotto della Uil, Franco Salanitri e Carmelo Sangrigoli della Ugl e Francesco Amato della Cisl. “Questa Amministrazione – ha dichiarato l’assessore Ragaglia in apertura – intende restituire il canone ai cittadini nel rispetto della sentenza della Corte Costituzionale. Tenete presente, però, che bisogna salvaguardare l’equilibrio economico del Comune e che indicazioni da parte del Governo e pareri di giuristi ci fanno capire che le somme non vanno restituite, anche perché Randazzo il depuratore lo ha realizzato”. I sindacati hanno contestato l’idea che ci siano giuristi pronti a dichiarare che le somme non debbano essere restituite: “Il nostro depuratore – ha ribadito Mannino – è stato costruito con un finanziamento e la sentenza è chiara al di là di come sono stati utilizzati i soldi”. Il problema maggiore, però, sembra essere il modo come il canone verrà restituito. L’Amministrazione vorrebbe istituire un capitolo e restituire i soldi alle persone che presentano le domande di rimborso. I sindacati preferirebbero sconti sulle prossime bollette fino ad annullare il dovuto. Il problema è che il Comune non conosce l’ammontare del debito. Intanto, già circa 900 contribuenti spinti dai sindacati, hanno presentato domanda di rimborso. Si è deciso, quindi, di aspettare fino a fine febbraio e poi, in base al numero di domande di rimborso pervenute, si deciderà di comune accordo. TARIFFA DAL 2001 L’IMPIANTO NEL 2006. La sentenza della Corte Costituzionale che ha stabilito che i canoni di depurazione non dovevano essere pagati se il depuratore non funzionava è la numero 335 del 8 ottobre 2008. A Randazzo il canone di depurazione è fissato in termini proporzionali al consumo dell’acqua. I cittadini hanno cominciato a pagare dal 2001 ed il depuratore è entrato in funzione nel 2006.
Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 28-01-2009