Sarà una commissione consiliare di inchiesta a chiarire i motivi del malfunzionamento del depuratore di Randazzo e individuare eventuali responsabilità o superficialità. Questo l’esito finale del Consiglio comunale straordinario che il presidente Lucio Rubbino ha convocato su richiesta dei consiglieri di opposizione firmata per prima da Gianluca Anzalone. Il consigliere Francesco Sgroi, infatti, alla fine dei lavori ha chiesto al Consiglio di votare la richiesta per impegnare il presidente a formulare un atto deliberativo sulla istituzione della “Commissione”. Richiesta che i consiglieri, dopo una sospensione dei lavori, hanno approvato all’unanimità, ad eccezione dei tre rappresentanti di An che si sono astenuti. Per il resto i lavori del Consiglio hanno finalmente permesso di capire perché dal depuratore provengono cattivi odori. Li hanno spiegati il sindaco Ernesto Del Campo e il consigliere di maggioranza, Umberto Proietto: “Dal confronto con i tecnici che abbiamo interpellato – ha affermato il sindaco – abbiamo capito che nel nostro depuratore non avviene la giusta ossigenazione dei fanghi, manca la condotta idrica che porti all’impianto l’acqua per la pulizia, ed attorno non ci sono gli alberi frangi vento. A questi problemi stiamo ponendo rimedio, ma c’è un problema che tenteremo di risolvere dopo”. “Quest’impianto – spiega Del Campo – è realizzato per accogliere solo le acque nere. La nostra rete fognaria invece in alcune zone mescola e convoglia in un’unica condotta sia le acque nere, sia quelle piovane che, anche nelle zone dove le condotte sono separate, in caso di pioggia abbondante, si mescolano”. “Così – conclude – quando le acque bianche arrivano nel depuratore si portano via gli enzimi che dovrebbero purificare i rifiuti”. “Senza considerare – aggiunge l’arch. Proietto – che non sappiamo se nella rete fognaria vengono scaricati abusivamente liquidi che dovrebbero essere depurati a priori, aumentando il problema”. Per il sindaco una soluzione però c’è: “La professoressa Manuela Coci dell’Università di Catania ha presentato un progetto per uno studio sul nostro depuratore, per utilizzare i reflui per scopi irrigui. Per il finanziamento abbiamo interessato il parco dell’Alcantara e la Provincia”. Intanto i proprietari dei terreni attorno al depuratore protestano: “Abbiamo chiesto – ci dicono – se respirare i miasmi maleodoranti nuoce alla nostra salute, ma non abbiamo avuto risposta”.
Gaetano Guidotto fonte “La Sicilia” del 20-02-2009