Il confronto all’americana è stato determinante per Carmelo Galati Massaro, il 32enne originario di Tortorici, accusato dell’omicidio di Giuseppe Amenta, il pensionato di 75 anni di Cassibile ucciso la mattina del 27 dicembre scorso. All’uomo, infatti, dopo il riconoscimento da parte della moglie della vittima, Concetta Di Domenico, si sarebbe preclusa ogni possibilità. Il tortoriciano, che risulta avere la residenza a Bronte, si trovava già in stato di fermo da qualche tempo, dopo che i carabinieri avevano concluso la prima tranche delle indagini sul fatto di sangue. Alla sua identità i militari della locale stazione erano risaliti costruendo un difficile percorso investigativo, partito dalla dettagliata descrizione che la pensionata fece del malvivente. Concetta Di Domenico, determinata nel volere giustizia per la morte crudele del suo compagno di vita, aveva descritto nei dettagli l’uomo che si era presentato all’uscio della loro villetta con il pretesto di fare una telefonata per l’auto in panne, al fine di entrare nella loro casa per rapinarli. Con la testimonianza i carabinieri avevano composto un identikit che ricostruiva non solo la fisionomia dell’omicida, ma anche abbigliamento e altezza ( la donna aveva subito riferito di un uomo dalla figura piuttosto tozza). La buona conoscenza del territorio e delle persone che vi risiedono hanno indotto i militari della stazione di Cassibile a indirizzarsi verso un gruppo di pastori tortoriciani che sono soliti fermarsi nelle campagne tra la frazione siracusana e Canicattini, dove si trova anche un casolare abbandonato che il gruppo utilizzava come rifugio. I carabinieri hanno raggiunto i cinque componenti del gruppo, li hanno portati in caserma e, dopo il riconoscimento, li hanno rimessi in libertà. Nel frattempo hanno provveduto a sistemare le “cimici” per le intercettazioni ambientali e telefoniche. Solo dopo è scattato il primo provvedimento di fermo per la convalida il magistrato ha atteso l’incidente probatorio, ovvero il confronto con la testimone principale. A fianco di Carmelo Galati Massaro, al momento del confronto, anche i difensori, che hanno già presentato istanza al Tribunale del riesame perché il loro assistito sia rimesso in libertà.
Maria Teresa Giglio fonte “La Sicilia” del 24-02-2009