ABBANDONATI DA TUTTI NONOSTANTE I GRANDI RISULTATI AVUTI
Riceviamo dall’ASD Randazzese Baseball un comunicato rivolto a tutti i cittadini di Randazzo, un articolo uscito sul Gazzettino di Giarre del 07-03-2009, ed un altro uscito sul sito www.siciliavvenimenti.it In entrambi viene riportata l’abbandono a cui è lasciata sia la Società, che il campo di Baseball. Noi di bronte 118 possiamo fare poco per aiutare queste persone, ma quel poco che è nelle nostre possibilità lo facciamo, perché siamo certi di sostenere una giusta causa. E’ dovere morale, da parte di tutti i nostri governanti, dare le giuste possibilità a tutti. A Randazzo questo non avviene. A Randazzo il Baseball ed il suo campo ( ricordiamo che lo scorso campionato la squadra ha perso lo spareggio con l’Arezzo per salire in serie B) sono lasciati all’abbandono, per aiutare invece una società di Calcio che vivacchia in prima Categoria. Anzi un buon governo deve proprio fare il possibile per aiutare chi sta peggio. In molti paesi, le famiglie si lamentano perché non ci sono attività sportive escluso il calcio. Il motivo è questo, l’abbandono da parte dei vari enti, fanno sì che succeda questo, perché chi vuole fare un altro sport, poi non riceve il giusto sostegno. Aiutiamo questi ragazzi, aiutiamo uno sport cosiddetto “minore”, aiutiamo piccole società a crescere e a fare crescere i propri ragazzi con insegnamento e l’educazione che i veri valori dello sport insegnano. E domani ci ritroveremo sicuramente con dei cittadini migliori.
Messaggio dalla Randazzese Baseball:
A tutti i veri sportivi, ed agli appassionati del “Batti e Corri”. Alleghiamo alla presente un articolo pubblicato nel Gazzettino di Giarre, sul portale www.siciliavvenimenti.it e la lettera inviata agli amministratori, e consiglieri, dove si evidenzia l’ottuso e continuo comportamento che si trascina da oltre 30 anni delle varie amministrazioni che si sono susseguite nel Comune di Randazzo. Alcune di loro moltissimo, altre meno, hanno favorito in ogni caso sempre e comunque “ il loro sport”, il quale ha avuto sempre tutto, ( denaro, strutture ecc.), facendo passare purtroppo, in secondo piano i veri valori dell’attività sportiva. Cosa ha avuto la città in cambio? Nulla; se non dei risultati sportivi non certamente proporzionati all’aiuto concesso. Precisiamo che, l’amministrazione comunale attuale grazie ad un contributo pubblico, (PON crescere nella legalità), ha deciso di utilizzarne una parte (circa 400 mila euro) sia per il campo di baseball che di calcio. Successivamente però gli stessi sono stati dirottati “stranamente” tutti al campo di calcio. Tutto ciò, nonostante come sia necessario ed urgente intervenire sul campo di baseball, cosa ampiamente evidenziata sia nell’articolo di giornale, sia nella nostra missiva. Abbiamo trovato inoltre, una tensostruttura concessaci gratuitamente dalla protezione civile, da adibire anche come palestra, (del valore di circa 600 mila euro) previo ritiro e montaggio da parte del comune, con un costo di circa 25 mila euro. Chiaramente anche questa ultima possibilità è stata anch’essa disattesa. Leggete quindi con attenzione tutto, anche se ci rendiamo conto che è piuttosto articolato, e se ritenete opportuno dire la vostra, ai nostri “amministratori” vi saremo molto grati, poiché crediamo che possa essere d’aiuto a chi fa “veramente” sport, con pochissime risorse, strutture inadeguate e tanto sacrificio. Vi preghiamo inoltre, di girarla ai vostri amici, parenti, conoscenti ecc., in modo da creare un vero movimento di opinione, sperando di far ricredere a chi dovrebbe lavorare veramente in favore di tutti, ma proprio tutti i cittadini. La posta elettronica del nostro comune a cui inviare i messaggi è la seguente: INDIRIZZI E-MAIL AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI RANDAZZO (CT)
Vice Sindaco [email protected]
Assessore Lo Presti (Sport) [email protected]
Presidente del Consiglio [email protected]
AFFARI GENERALI
Vincenzo Zirilli (Dirigente) [email protected] Urp
ATTIVITA’ SOCIALI
Salvatore Salmeri (Dirigente) [email protected]
Un grazie anticipato da tutti i nostri ragazzi. Randazzo lì 16-03-2009
Il Direttivo della Randazzese Baseball
Il campo di baseball di Randazzo: l’eterno incompiuto!
Dura e amara lettera di protesta firmata dal Presidente dell’Associazione Randazzese Baseball e rivolta al Sindaco, agli Assessori ed ai Consiglieri Comunali di Randazzo, a proposito della gestione del campo di baseball di Murazzo Rotto. L’Associazione Randazzese Baseball, nel corso dei suoi trentaquattro anni di attività, ha conquistato moltissimi successi sportivi… ed anche qualche sconfitta, che con fair play ha sempre dimostrato di accettare, impegnandosi con determinazione e concludendo sempre il campionato positivamente e dignitosamente. Fair play, infatti, significa molto di più che il semplice rispetto delle regole. Una sola sconfitta i ragazzi dell’ASD Randazzo non riescono a digerire: quella che ogni anno subiscono da parte dell’Amministrazione comunale. Amministrazioni comunali che, in alcuni casi, non hanno erogato fondi neppure per la gestione ordinaria dell’impianto, che non hanno attribuito incarichi di custodia e di pulizia della struttura. Amministrazioni comunali che dichiarano di dover utilizzare per altri scopi, finanziamenti già previsti per il campo di baseball… Eppure a Randazzo ci sono le condizioni per fare sviluppare tra i giovani una forte propensione a questa formidabile pratica sportiva. D’altra parte, tutti comprendiamo il valore dello Sport ed è per questo che non riusciamo a capire perché le Amministrazioni comunali, chi più chi meno, abbiano abbandonato a se stesso il campo di baseball. Quello di “Murazzo Rotto”, infatti, è uno dei primi campi di baseball siciliani, ma sin da quando è stato realizzato ha sempre dato l’idea di una struttura sportiva incompiuta. E tale è ancora oggi! Un campo di baseball che, in quanto non idoneo, viene escluso dalle autorità sportive regionali dalle competizioni sportive di grande interesse che ogni anno si svolgono in Sicilia. Una struttura sportiva nata per disputare gare di baseball, senza caldaia per acqua sanitaria, senza un’adeguata rete di protezione, senza dog out (panchine per gli atleti)… non può definirsi tale! Scrive l’ASD Randazzo: “Ingiusto e vergognoso che un’associazione sportiva senza scopo di lucro, debba intervenire in una struttura comunale con proprie risorse economiche ed umane per svolgere la propria attività istituzionale”. Sì, proprio così: manutenzione, pulizia, rifornimento idrico, custodia…Tutto a carico dei volenterosi ragazzi dell’ASD Randazzo, i quali, per far fronte alle spese necessarie per gestire il campo, sono costretti ad utilizzare gli esigui contributi ricevuti per l’attività istituzionale. Allora? Non c’è nulla da fare? No, al contrario c’è molto da fare, e si può fare! Tutto è nelle possibilità dell’uomo. Il campo di baseball si può finalmente completare e si può riempire di giovani entusiasti. È una questione di forte volontà di una comunità che deve farsi carico della crescita e della formazione delle nuove generazioni e del loro diritto a fare sport in una struttura adeguata. L’ASD Randazzo ha dimostrato di possedere responsabilità. Anche le istituzioni pubbliche hanno questa basilare responsabilità.
Maurizio Caggegi tratto da www.siciliavvenimenti.it
L’articolo del “Gazzettino di Giarre” del 07-03-2009
Alcune volte, capita di dover necessariamente prendere delle decisioni, corrette o errate che siano. Il che diventa particolarmente difficile quando ci si trova a dover gestire contesti piuttosto ampi, con relative situazioni economiche. Un “buon dirigente”, solitamente, sceglie di investire su quelle situazioni capaci di garantire quanti più risultati onerosi in merito alla propria attività. L’errore più grave lo si commette quando si insiste costantemente su quella direzione che, con esperienza alle spalle, non è in grado di produrre un esito conforme ai livelli di cui si sperava il raggiungimento. “Cambiare idea” è segno di intelligenza, come lo è in altrettanta maniera quella di “cambiare direzione di investimento”. Loro erano solo un gruppo di studenti randazzesi, che frequentavano il Liceo scientifico di Linguaglossa, quando, invogliati dal professore di Educazione Fisica, hanno deciso di fondare l’Associazione Randazzese Baseball, nel 1975. Nello sport si cercano le motivazioni. Quei ragazzi ne avevano soltanto una: la passione per il baseball. Una controtendenza rispetto all’Italia pallonara, dove il calcio è lo sport nazionale, quello in cui si punta tutto, dal denaro alle false promesse per i giovani, che oggi hanno perso di vista il vero senso sportivo. Era il 1978: due anni dopo, quei ragazzi scalarono la vetta per la promozione in serie B. “Il nostro scopo era quello di togliere i ragazzi dalle insidie della strada, ma non eravamo compresi da nessuno, tantomeno dai politici e dagli operatori sociali che, non solo volutamente ci ignoravano, ma in qualche caso, ci ostacolavano”. In 30 anni la storia non è cambiata e, di conseguenza, tale dichiarazione dell’allora presidente, Salvatore Mannino, non può che essere riespressa dall’attuale presidente, Carmelo Giglio. Cosa ancor più sconvolgente era l’esistenza di una seconda società, militante nella stessa categoria, la P.S.G. il cui presidente era Don Franco La Rosa, il quale, nel 1982, si impegnò nel tentativo di conseguire un finanziamento dalla Regione Siciliana per la costruzione di un campo da Baseball che, a quei tempi, sarebbe risultato essere il primo in Sicilia. La risposta dell’Amministrazione comunale: “Non ci sono soldi, il bilancio è stato fatto, voi siete solo quattro ragazzi, non venite a romperci la testa”. Eppure quei quattro ragazzi continuavano ad incassare risultati non indifferenti. Il settore giovanile continuava a crescere, e diventava sempre più fiore all’occhiello di quel gruppo appassionato di sportivi: nel 81 campioni regionali categoria Juniores e finale nazionale Cadette softball, anche le ragazze erano vincenti. Sempre nell’82, la P.G.S. fu finalista nazionale categoria Allievi e l’Associazione Randazzese Baseball finalista nazionale nella categoria Ragazzi. Dati alla mano, gli altri sport praticati nella città di Randazzo non hanno mai conseguito altrettanti risultati. Con l’aggravante di disporre di strutture di buon livello, opportunità mai concesse ai ragazzi del Baseball. In tutti questi anni è stato uno sport autofinanziato, con 5 squadre. A dispetto del “grande calcio” randazzese che ha potuto usufruire delle decisioni politiche, ricavandone un enormità di finanziamenti che non hanno portato a nulla. Il protocollo n. 91 del 1998 stanziava ben sei milioni di lire per la costruzione dei fari sul campo da calcio, il n. 354 dello stesso anno deliberava altri 4.800.000 per le manutenzioni degli stessi, il n. 355 ordinava la costruzione delle panchine, più volte distrutte con violenza nel corso degli anni, con la medesima cifra attuata precedentemente per le manutenzioni, mentre il n. 368 “regalava” ben 2.500.000 lire per le pulizie straordinarie. Dovevano essere super esperti dell’igiene questi incaricati alle pulizie, per ricevere una tale somma. Potrebbe essere una cifra superflua come compenso di un lavoro che non la richiede? Gli ultimi tre protocolli deliberati, furono sottoscritti dall’attuale Sindaco che è ora, nuovamente in sede al Comune di Randazzo e che aveva recentemente affermato che parte dei proventi ottenuti presso il finanziamento P.O.N. sicurezza, sarebbero stati utilizzati per il completamento delle strutture sportive, salvo poi stravolgere le direttive: “Inizialmente, era stata prevista una somma di circa 200.000,00 euro per il campo di baseball –afferma il Sindaco Del Campo – ma il budget disponibile non era sufficiente per tutti e tre gli interventi ( Euro 100.000 aggiunti alla ristrutturazione dell’ex G.I.L.), è stato preferito il campo di calcio perché quella struttura è frequentata da circa 350 ragazzi, a fronte delle poche decine che frequentano il campo di baseball”. Il campo da calcio è frequentatissimo, quindi, mentre i ragazzi del baseball sono sempre i “soliti Quattro”, allenati però anche da ben tre coach cubani. Dovevano essere proprio scadenti! Bisognerebbe chiarire che, attorno al campo da calcio e l’annessa palestra ruotino diversi sport. Ovvero, oltre al calcio, la pallavolo e la pallacanestro. Il solo baseball, tutt’oggi ha 50 bambini iscritti ed altrettanti sportivi impegnati nelle categorie degli Allievi, Cadetti e Prima squadra, senza considerare quelli impegnati nel Softball. Il risultato è molto semplice. Quella decisione, intrapresa con la P.S.G. nell’85, di unire le forze per organizzare una squadra forte e competitiva si è rivelata vincente e i numeri lo dimostrano. L’Associazione Randazzese Baseball è la società sportiva più frequentata dagli sportivi praticanti. Basti pensare che, ogni anno, vengono organizzati tornei aperti a tutti coloro i quali intendono parteciparvi, senza limiti di età, con l’unico fine di aggregazione e divertimento all’insegna dei valori dello sport, quello vero. Oggi, i quattro ragazzi del baseball sono praticamente costretti a fare da se, e la società si fa carico di spese che non può supportare in un campo che è addirittura inagibile. Come ad ogni cosa, le soluzioni si trovano ma, chissà per quale ragione, in questo caso non vengono accettate: trovata una tensostruttura del valore di 600.000 euro, concessa gratuitamente dalla Protezione Civile, previo montaggio e prelievo da parte del Comune, per un costo di Euro 25.000 da addebitare alla società operante i lavori, l’Amministrazione non ha accolto la proposta, relegando così i ragazzi del baseball ad un allenamento da effettuare nel loro stesso spogliatoio, assolutamente non idoneo alle esigenze che un’adeguata preparazione richiede. Così come non era idonea la palestra: dovevano allenarsi senza usare le mazze da baseball, nonostante usassero quelle in gomma e le relative palline morbide appropriate al luogo d’allenamento, e per di più concessa in orari ove gli atleti non possono allenarsi per via dei loro impegni lavorativi; tutti gli altri orari erano già assegnati agli sport dei 350 ragazzi. DLal 2004 all’ultima stagione del 2008, il baseball randazzese ha disputato play-off e spareggi per salire nelle categorie superiori. Quei ragazzi si sono ritrovati nelle condizioni di dover perdere di proposito, come accadde già precedentemente, le partite decisive per quella mancanza di supporto che non avrebbero mai avuto nell’affrontare le altre categorie. Già nell’86 fece scalpore l’incontro perso inspiegabilmente contro il Catania. La Randazzese era prima in classifica, quella vittoria li avrebbe portati in alto, nella categoria di competenza. Un 4-13 fu il risultato inaspettato, un risultato ineccepibile per quel gruppo che era primo in classifica e che aveva stradominato il campionato, lasciando così la promozione ad Ustica che approdava ai play-off. “I ragazzi entravano in campo demoralizzati – racconta il vicepresidente, Salvatore Grasso – Nonostante tutti i sacrifici che abbiamo fatto, non abbiamo mai avuto quelle risorse che avrebbero permesso al nostro gruppo di arrivare nella più alta delle categorie. Viviamo ogni stagione con la paura di dover chiudere l’associazione, perché nessuno ci è mai stato vicino in una realtà che ha sempre dato soddisfazioni”. E’ molto attivo il vicepresidente, che continua nella sua lunga battaglia per quello sport che viene praticato per passione e non per secondi fini: “Un nostro ragazzo, giocava sia a calcio che a baseball. Correva dietro al pallone perché era pagato e giocava con noi perché gli piaceva questo sport”. Nel 1999, con forte sollecitazione l’allora Presidente della Provincia, Nello Musumeci, inviava una lettera al Sindaco Del Campo: “Ricevo una nota da parte dell’Associazione Randazzese Baseball, nella quale si lamenta lo stato di abbandono in cui, a causa del disinteresse delle Amministrazioni, versa il campo di Baseball costruito nel suo Comune e mai reso funzionante. Parendomi effettivamente l’eventuale, auspicato recupero della struttura iniziativa degna, in quanto di pubblica utilità e ricca di conseguenze positive, sono a chiederLe se Ella ritiene di poter promuovere un intervento in tal senso e se crede che la mia Amministrazione possa avervi un ruolo attivo di collaborazione, attendo sue notizie”. E le notizie arrivarono. A gennaio del 2000, il campo di Baseball, sito in contrada Murazzo Rotto, registrava continui atti vandalici: ladri che forzano le porte d’ingresso e rubano il motore dell’autoclave, asportate due caldaie a gas depositate dentro cassette di metallo chiuse con un lucchetto e rotti tubi dell’impianto idrico causandone allagamenti. Qualche mese prima, “l’ospitata” di pecore, capre e cavalli sul campo delle vittorie. Per la Sicilia del Baseball sono mesi di fermento, il 20 gennaio è stato sottoscritto l’accordo attraverso il quale 11 società hanno scelto di unirsi alla franchigia per la stagione 2009. Alla Lega dei Professionisti si arriverà costituendo la cosiddetta Franchigia, organizzazione piramidale che gestisce un insieme di squadre e di attività. Obiettivo della Sicilia è quello di riuscire ad essere ai nastri di partenza della IBL, nel 2010. Il 2009 spalancherà per il baseball siciliano degli scenari emozionanti che, attraverso delle tappe intermedie, mira ad approdare, nel 2010, nella prima Lega Professionisti di Baseball in Europa, voluta in Italia fortemente dal grande colosso americano della Major League di Baseball ( che sarà partner dell’Italia in questo progetto). Nel 2010, le società che faranno parte della franchigia gestiranno tre squadre, una squadra nella IBL, un Triplo A e l’Under 21 Elite, che saranno curate dalla stessa matrice. Ci saranno anche gli atleti che parteciperanno ai campionati federali e particolare attenzione sarà rivolta a tutta l’attività giovanile e di promozione.“Abbiamo lavorato tantissimo a questo progetto – ha spiegato Antonio Consiglio, Promotore regionale del Progetto Franchigia e Presidente del Catania Baseball Project-. Questa è un’opportunità unica, che non possiamo farci sfuggire. Come Provincia abbiamo l’obbligo, il dovere di essere il motore trainante di questa iniziativa, anche perché rappresentiamo la grande maggioranza del Baseball siciliano. Quindi, è importante che ci si compatti tutti su questo fronte, è un’opportunità che non possiamo perdere. Io sento che l’obiettivo che vogliamo raggiungere è vicino, ma riusciremo nel nostro intento solo restando uniti. Il messaggio che voglio lanciare è, soprattutto di ottimismo, moderato ottimismo. Sognare non fa male, ma il pragmatismo ci deve accompagnare, dobbiamo farci trovare pronti al 2010. Siamo di fronte ad un’occasione unica. Dobbiamo crederci tutti, il progetto è ambizioso, ma ce la possiamo fare, per dimostrare cha la Sicilia quando si impegna non è seconda a nessuno: è una sfida, da vincere”. Una sfida che verrà vinta, perché se gli americani decidono di investire da noi un motivo ci sarà. Di sicuro, non vanno in giro a sperperare soldi e, comunque, risultati alla mano, nell’87 una delegazione siciliana juniores, nella quale faceva parte D’Amico, coach della Randazzese insieme a Nino Mavica e Salvatore Allia come atleti, fu inviata a Tunisi per partecipare ad un torneo, dove riuscì a battere la nazionale Tunisina per 5-4. Randazzo, quindi, perderà una grandissima occasione di sviluppo. Quando le altre città ospiteranno gare internazionali, la Randazzese dovrà mestamente continuare nella sua lotta alla sopravvivenza perché, a quanto pare, le potenzialità del baseball sono totalmente sconosciute dall’Amministrazione comunale. Soprattutto in termini economici visto che gli interessi finiscono qua, per alcuni. Il problema ha logiche scorrette nel suo pensiero, in quanto l’Italia, in genere, continua a sottovalutare uno sport come il baseball appunto, il rugby, l’atletica e molti altri. Gli investimenti ci sono soltanto sul calcio, dove si continuano a concedere un infinità di quattrini che lo rendono sport privo di valori, dove il solo dio denaro è ciò che conta. Un ragazzino che gioca a calcio, sogna di diventare una star come Beckham, un ragazzo che gioca a baseball sogna di confrontarsi con i grandi della MLB Americana. Finale categoria Ragazzi: Randazzese – Nettuno. Ogni ragazzo di Randazzo ospitava uno di Nettuno, in casa sua, avversari sul campo e lottatori veri, ma dopo aver giocato erano tutti felici. Perse la Randazzese, vinse il Nettuno, ma nel campetto “dei quattro” vinse lo sport. Se quel progetto prevedeva fondi per la legalità, scusatemi se mi permetto, più legalità di questa.
Salvatore Rubbino fonte “Il Gazzettino di Giarre” del 07-03-2009