“Discutiamo insieme come rivedere l’organizzazione del turismo nelle zone sommitali del Vulcano, permettendo anche ai nostri Comuni di guardare alla sommità del Vulcano per valorizzare il turismo. Del resto per arrivare al cratere centrale bisogna passare da noi”. E’ quanto proporranno i sindaci di Randazzo, MAletto e Bronte al vertice di domani alle 10, nella sede del Parco dell’Etna, cui sono stati invitati anche i primi cittadini di Linguaglossa e Castiglione. A chiedere l’incontro è stato il sindaco di Maletto, Salvatore Barbagiovanni per dare seguito a un dibattito aperto nell’aprile scorso in Prefettura, quando Bronte, Maletto e Randazzo lanciarono il sospetto che i turisti provenienti da LInguaglossa e Castiglione, per raggiungere la sommità del vulcano, attraversassero i loro territori, senza che i Comuni avessero fornito permessi o ne traessero vantaggi. Adesso i sindaci chiedono di rivedere l’organizzazione del turismo nelle sommità del Vulcano. Non chiedono di pregiudicare i diritti dei Comuni da tempo titolari, ma pretendono di non essere esclusi, perché come sostiene Barbagiovanni, per arrivare al cratere centrale dell’Etna bisogna attraversare i territori di Bronte, Maletto e Randazzo. “Ne sono certo – dice infatti – mi sono recato sui luoghi accompagnato dall’ing. Giuseppe Di Paola del Parco dell’Etna. Sul posto i tecnici mi hanno spiegato che il confine del territorio di Linguaglossa finisce nei pressi dell’Osservatorio, mentre quello di Castiglione a Piano delle Concazze. Da lì, fino al cratere centrale c’è parecchia strada da percorrere, ma per arrivarci attraverso la pista già battuta dobbiamo attraversare i territori di Randazzo, Maletto e Bronte”. La pista cui fa riferimento il sindaco è quella “altomontana” di quota 3000 metri circa, che da Torre del Filosofo a Nicolosi raggiunge Piano delle Concazze a Linguaglossa, sfiorando il cratere centrale, che i sindaci hanno sempre sospettato essere percorsa dai turisti, senza che i Comuni interessati ne avessero contezza. “Di certo i mezzi possono percorrerla senza che nessuno lo impedisca – continua Barbagiovanni – ma noi chiediamo oggi, al di là di quello che è successo nel passato, di sedere attorno a un tavolo con tutti i sindaci interessati per programmare un piano di sviluppo per tutto il territorio. Noi siamo sindaci e lo dobbiamo fare nel rispetto dei cittadini di un territorio dove tutti devono aver giovamento dalla fruizione delle zone sommitali dell’Etna che, a mio avviso, dovrebbe essere pubblica, senza diritti di esclusività per nessuno, ma vantaggi per tutti gli operatori turistici del versante nord dell’Etna”. E Barbagiovanni non è il solo a pensarla così: “Definiamo – dice il sindaco di Randazzo, Michele Mangione – una volta per tutte la questione e soprattutto facciamo in modo che per tutti gli enti valgano regole e opportunità. Credo che ci siano le condizioni per arrivare al risultato”. “In questo periodo di crisi economica – continua il collega di BRonte, Graziano Calanna – abbiamo il dovere di valorizzare l’economia legata al turismo, nel rispetto dell’ambiente e della natura. Gli enti sovracomunali si rendano conto che, anche gli operatori dei nostri Comuni devono poter guardare all’Etna come un grande attrattore di turismo”. L.S. Fonte “La Sicilia” del 06-08-2017