Il Pronto soccorso dell’ospedale di Acireale è imploso. Numero del personale sanitario elevato, numero dei pazienti sovrabbondante e spazi di accoglienza limitati. Due domeniche fa, il familiare di un paziente si è accorto che nei corridoi del Pronto soccorso, un signore giaceva su una barella. Era morto e nessuno se n’era ancora accorto. Quando sono arrivato al Pronto soccorso dice Marco Manciagli che ha dato l’allarme al personale sanitario – l’uomo non dava segni di vita. Chi era li proma di me mi ha riferito di averlo visto sputare sangue. Il mio non vuole essere un atto di accusa verso l’ospedale, ma la denunzia di un sistema sanitario debole e inadeguato. Mio padre, che si trovava al Pronto soccorso dalla mattina di domenica, è rimasto per ben 3 giorni su una barella prima di essere assegnato a un reparto. Eppure gli è stata diagnosticata una pancreatite acuta, malattia la cui gravità è inutile che io sottolinei”. Il S. Marta e S. Venera, intanto, è già nell’occhio del ciclone perché manca di accorgimenti che possano sostenere la sicurezza dei pazienti come ad esempio, un sistema di videosorveglianza all’ingresso, maggiori spazi per l’osservazione breve intensiva (Obi), un sistema di registrazione triage degli accessi all’avanguardia. Tutti aggiustamenti, insieme ad altri, adesso in programma. La chiusura dell’ospedale di Giarre ha indirizzato all’ospedale di Acireale, non solo un numero di pazienti superiori a quanto possa contenerne, ma anche un numero di medici e personale sanitario in genere che costituendo di per sé un valido patrimonio per la collettività, si trova costretto a operare in mancanza di spazi e di sufficienti strutture di prima assistenza. “A me non risulta – dice il direttore generale dell’Asp Catania, Giuseppe Giammanco; che l’attesa al Pronto soccorso sia maggiore rispetto la media di ogni anno. Siamo in un periodo di alta stagionalità, quindi è normale che ci sia più richiesta di assistenza. Questo, però, non deve fare scoraggiare gli utenti perché l’ospedale di Acireale è altamente potenziato a livello di unità sanitarie e non solo. Già sono in delibera interventi sia di miglioramento circa la disponibilità nell’area di osservazione breve sia di migliorie dell’attesa del paziente”. Francesco Luca, direttore sanitario dell’Asp: “Siamo a conoscenza dell’episodio di morte al Pronto soccorso. Dalle prime notizie il paziente era in condizioni critiche e non gli sono state negate le prime assistenze. Tuttavia abbiamo avviato delle indagini”. Pierangela Cannone Fonte “La Sicilia” del 21-01-2016