Un incontro articolato su vari momenti quello dedicato ai ragazzi dell’isti – tuto penitenziario minorile di Acireale, promosso dal periodico “La Voce dell’Jonio” che, per l’occasione, ha “schierato” il direttore Giuseppe Vecchio, Mario Agostino (direttore dell’ufficio diocesano per la Pastorale della cultura), Maria Pia Risa (nella foto) , che è pure pedagogista, e Gesuele Sciacca, medico-musicista. A fare gli onori di casa sono stati gli educatori Girolamo Monaco (coordinatore del gruppo), Rita Scandurra e Marinella Patanè nonché don Francesco Mazzoli, cappellano della struttura penitenziaria oltre che attivissimo parroco a Santa Maria la Scala. Si è parlato, di musica, calcio, giornalismo e poesia, in particolare di poesie–preghiere grazie al contributo di Maria Pia Risa che si è soffermata sulla sua raccolta edita da “Agorà”. Un momento molto coinvolgente, considerato che grazie all’attenzione mostrata dai giovani è stata allestita, alla fine, una sorta di tavola rotonda. «Si può pregare – ha detto Maria Pia Risa – anche facendo poesia che rappresenta un’innata esigenza spirituale, una formidabile modalità di preghiera». Toccante l’intervento di un giovane, coautore di un testo proposto in stile “rap” in sui si parla della vita in carcere, del pianto delle madri di ragazzi detenuti, poi rassicurate con un “ce la faremo”; un altro ragazzo ha accompagnato con un tamburo africano il maestro Sciacca. Ampio spazio, infine, è stato dedicato ai temi dell’immigrazione e della religione e del ruolo che quest’ultima ha nella società. G.R. Fonte “La Sicilia” del 13-02-2019