Una comunicazione da parte dell’Acoset, inviata ieri mattina ai Comuni di Bronte, Maniace, Cesarò e San Teodoro, avvertiva che l’acqua proveniente dalle sorgenti “Biviere” era stata posta a scarico, cioè tolta dalla condotta e buttata, a seguito di tracce di intorbidimento riscontrato la sera prima. Ma cosa è successo realmente? Tutto si è iniziato nel pomeriggio di lunedì quando, in alcune case di Maniace, l’acqua dai rubinetti è uscita rossastra. Un colore che ha insospettito tutti e subito si è messa in moto la macchina dei controlli. La stessa Acoset, ha provveduto a prelevare dei campioni di acqua, che sono stati portati all’Università di Catania per essere analizzati. Procedure ripetute anche nella giornata di ieri, allorquando si è deciso di lasciare tutto ancora in standby, in attesa di risultati che dovranno dare delle risposte certe. Oltre ad interrompere l’erogazione dell’acqua, il sindaco di Maniace, Franco Parasiliti, ha emanato una ordinanza in cui vietava l’utilizzo della stessa, e disponeva la chiusura delle scuole di Maniace per la giornata di ieri. Anche il sindaco di Cesarò, Katia Ceraldi, ha fatto la stessa cosa. In realtà ieri stesso la situazione è tornata nella norma, con l’acqua che non presentava più nessuna colorazione, ma scorreva limpida. Tale fenomeno è stato riscontrato principalmente a Maniace, molto meno negli altri tre Comuni serviti dalla stessa acqua (Bronte, Cesarò e San Teodoro). Anche se per precauzione è stata chiusa l’erogazione della condotta proveniente dal Biviere. Il dubbio che assale tutti, è che questo grave episodio, sia stato premeditato da qualcuno.
Un mistero che sarà svelato solo dal risultato delle analisi, che sembra abbiano confermato il dolo, dovuto a una immissione di probabile materiale ferroso (ossido). In ogni caso si attende la conferma delle controanalisi che vengono ripetute in queste ore. Lo scorso anno, sempre a Maniace, una delle condotte era stata tranciata volutamente, lasciando a secco i rubinetti dei cittadini. Anche allora è sembrato chiaro che si trattasse di un atto doloso. Tra l’altro, qualcuno sui social, rispondendo a delle critiche rivolte dai cittadini per i disagi creati, oltre ad insulti gratuiti rispose ad un cittadino scrivendo: “Se hanno fatto questo, vuol dire che si doveva fare e basta”. Tutte situazioni al vaglio dei carabinieri, che avviarono le indagini (ancora in corso) per capire cosa fosse accaduto. «Aspettiamo i risultati ufficiali delle analisi – dichiara il sindaco di Maniace Franco Parasiliti – fatte sia da noi che dall’Acoset, l’acqua resta allo scarico, in attesa di certezze, e anche oggi le scuole resteranno chiuse». LUIGI SAITTA Fonte “La Sicilia” del 15-05-2024