Colpo grosso l’ultimo giorno dell’anno ad Adrano, ai danni della succursale di Poste italiane di via Stazione. In due, con il volto travisato, sono penetrati nell’ufficio postale da un ingresso secondario, dopo avere aperto la porta utilizzando una chiave particolare, quindi hanno arraffato il denaro contante che un impiegato stava per sistemare nel postamat, lo sportello per la distribuzione automatica di denaro contante. La refurtiva non è stata ancora quantificata, ma si tratterebbe di una somma ingente, oltre 50 mila euro. L’episodio è accaduto alle 12,30 di sabato scorso e la dinamica è in fase di ricostruzione; non è ancora chiaro il fatto se i due malviventi abbiano agito armati o lo abbiano simulato. Si tratta di un piano studiato nei minimi particolari; i malfattori sapevano a che ora agire e come introdursi nella succursale di Poste italiane. Poco prima della chiusura dell’ufficio, i due malviventi hanno messo in atto il loro piano da via Belfiore, la strada dove si trova uno degli ingressi secondari dell’ufficio, pare siano entrati agevolmente senza forzare l’ingresso ma semplicemente introducendo nella serratura una chiave o un attrezzo in grado di aprire la porta. Una volta dentro, uno dei banditi si è diretto dall’impiegato che stava per caricare il postamat e gli ha scippato di mano i soldi. Il tutto è durato pochi secondi. Quando sul posto sono giunti carabinieri e poliziotti, i due ladri avevano già fatto perdere le loro tracce col bottino. A condurre le indagini sul colpo di fine anno alla succursale delle Poste sono gli agenti del commissariato di Adrano. Al vaglio degli inquirenti, le immagini interne ed esterne della videosorveglianza dell’ufficio postale e forse di altre, collocate in via Vittorio Emanuele. Anche lo scorso anno malviventi entrarono in azione l’ultimo giorno dell’anno ad Adrano. Intorno alla mezzanotte, una banda di balordi prese d’assalto un negozio di abbigliamento in via Catania, con un’auto mandarono in frantumi la vetrata con la cosiddetta spaccata. Un episodio che creò sdegno, poiché venne messo in atto in maniera ignobile e spavalda proprio mentre tutti stavano brindando al nuovo anno. Salvo Sidoti Fonte “La Sicilia” del 02-01-2017