Solo nell’ultimo fine settimana è accaduto due volte che la caserma dei vigili del fuoco di Adrano sia rimasta chiusa per carenza di personale. Per due volte non si è raggiunto il numero necessario di pompieri per costituire una squadra e pertanto è saltato il turno notturno con l’inevitabile chiusura della sede di via Duca di Misterbianco. Evidente il rischio al quale è stato sottoposta una vasta area di territorio senza l’essenziale servizio garantito dai pompieri di Adrano, a corto di personale così come in altri distaccamenti. Il tutto mentre sta per arrivare la stagione estiva con gli immancabili roghi e in un territorio a rischio, dove ad esempio gli incendi notturni di autovetture sono frequenti. E sulla vicenda interviene l’associazione culturale Symmachia, con una nota del presidente Calogero Rapisarda. «È assurdo che la caserma dei vigili del fuoco di Adrano sia costretta a rimanere chiusa per mancanza di personale: le istituzioni si facciano sentire anziché pensare soltanto a Commissioni consiliari e a polemiche inutili – scrive Rapisarda – è impensabile che Adrano e i Comuni limitrofi rimangano scoperti per ore di una presenza costante come quella dei vigili del fuoco». «Sappiamo che non si tratta di un caso sporadico – aggiunge il presidente dell’associazione culturale Symmachia, Calogero Rapisarda – perché, in pochi giorni, si è verificato già due volte con il turno notturno e ciò potrebbe far pensare che possa accadere ancora e diventare una prassi. Se, da un lato, è vero che in caso di emergenze intervengono i colleghi di Paternò, è altrettanto vero che questa non può essere una soluzione adeguata sia per i lavoratori, sia per i cittadini che non possono subire un progressivo impoverimento dei servizi nel territorio».
L’associazione culturale Symmachia, a questo punto, sprona soprattutto le istituzioni politiche locali. «Ai vigili del fuoco – continua Rapisarda – esprimiamo la nostra vicinanza per il prezioso ruolo che svolgono, non soltanto durante le emergenze. Per questo chiediamo impegni concreti alle istituzioni affinché possano interessarsi del problema, facciano qualcosa se ne sono capaci e si facciano sentire dal Governo nazionale affinché, a cominciare dal Ministero dell’Interno, dimostri maggiore sensibilità e attenzione per uomini che servono lo Stato con dedizione, mettendoli nelle condizioni di poter lavorare, con mezzi adeguati e aumentando l’organico di personale, carente da troppo tempo». SALVO SIDOTI Fonte “La Sicilia” del 16-05-2019