Dolore e sgomento nel catanese per l’ennesima morte sul lavoro. A pochi giorni dal Primo Maggio, un’altra famiglia è costretta a piangere un proprio caro che a casa, al termine della sua giornata di lavoro, è ritornato all’interno di una bara. La tragedia è avvenuta ad Adrano, nel primo pomeriggio di ieri. Tutto è accaduto poco dopo le 13, in uno dei cantieri attivi per la realizzazione dei lavori del II lotto della Statale 284, nel tratto Bronte-Adrano, nei pressi di contrada Passo Zingaro. A perdere la vita un operaio della ditta Donati spa, Antonio Rapisarda, 64 anni, di Belpasso, operaio specializzato e componente della Rsa della Fillea Cgil di Catania. L’uomo, sposato e padre di due figli, era una persona stimata e benvoluta. La sua scomparsa improvvisa lascia sgomenti non solo quanti lo conoscevano. Secondo una prima ricostruzione sembra che l’operaio, mentre era intento insieme ad altri colleghi di lavoro, a scaricare del ferro da un camion, è stato colpito violentemente alla testa, da un profilato, improvvisamente scivolato. Per il lavoratore la morte sarebbe stata immediata. Inutili i soccorsi con l’intervento sul posto anche dell’elisoccorso dell’ospedale Cannizzaro di Catania. Sotto shock i colleghi di lavoro che in quel momento erano accanto ad Antonio Rapisarda. L’uomo era prossimo alla pensione, pronto a godersi la vita. Sul posto, per accertare nei dettagli l’accaduto e verificare tutte le misure di sicurezza, sono intervenuti i carabinieri della Stazione di Adrano. Anas Sicilia esprime «profondo cordoglio ai familiari dell’operaio deceduto» per «un incidente verificatosi nel cantiere della Strada statale 284, dove l’impresa Donati Spa sta eseguendo i lavori di ammodernamento del tratto tra Adrano e Bronte». «Durante la fase di scarico di un fascio di acciaio – aggiunge Anas – per cause e dinamiche in corso di accertamento, l’operaio ha perso la vita. Anas ha avviato subito le procedure interne previste al fine di chiarire le motivazioni dell’incidente. Sono in corso da parte delle autorità competenti tutte le verifiche e gli accertamenti sull’accaduto».
Proprio Adrano, lo scorso mese di marzo, ha pagato un prezzo altissimo per morti sul lavoro, con il decesso di tre braccianti agricoli, deceduti mentre a bordo di un furgone, stavano tornando a casa. In quel caso si è trattato di un incidente stradale, avvenuto sulla Catania-Siracusa. Uno scontro frontale che ha spezzato la vita di Rosario Lucchese, di appena 18 anni e prossimo a diventare padre; Salvatore Lanza, di 54 anni e Salvatore Pellegriti di 56 anni. Sull’accaduto si attende ancora chiarezza mentre da più parti si invoca maggiore sicurezza sui luoghi di lavoro, per evitare altre drammatiche tragedie, altre lacrime e dolore. Ma quella etnea non è l’unica morte bianca di ieri. In Italia ci sono altre due vittime. In un cantiere, quello della sua villa, è morto a Zogno (Bergamo) Stefano Vitali, 59 anni, una figlia. L’uomo, che lavorava nell’edilizia, è stato travolto da un pannello mentre stava disarmando dei casseri in metallo. A dare l’allarme è stato un vicino, preoccupato di non vederlo più all’opera nonostante il suo furgone fosse parcheggiato nei pressi del cantiere. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, i carabinieri di Zogno e il personale tecnico di Ats, l’azienda sanitaria del territorio. La terza vittima di questa giornata nera per gli incidenti sul lavoro è Nicola Marino, 59 anni. È morto cadendo da un ponteggio, alto circa sette metri, in una azienda del marmo nella quale faceva il guardiano come misura alternativa alla detenzione. A dare l’allarme sarebbe stato un collega. Sull’incidente sono in corso accertamenti dei carabinieri e della Procura. Non è escluso che venga effettuata l’autopsia. Mary Sottile Fonte “La Sicilia” del 24-04-2025