L’ennesima pentola che si scoperchia, e rischia di fare molto rumore forse poi per nulla, come accaduto in altri casi, e il frutto dell’ultima inchiesta sugli appalti Anas che ha scoperto il versamento di alcune somme a favore della società Inver di Tommaso Verdini. La società sembrava favorisse le varie ditte ad aggiudicarsi gli appalti, e per questo Verdini e altri sono finiti sotto inchiesta della Guardia di Finanza. Un filone collegato al Governo precedente e con Verdini che ha avuto in passato la tessera del Pd, unico partito in cui si è iscritto. Si parla anche del coinvolgimento di altri politici, ma al momento nessuno di loro risulta nel registro degli indagati. Un nome invece ha fatto scalpore in zona, quello dell’ex parlamentare ed eurodeputato, Vito Bonsignore (nella foto), 80 anni originario di Bronte, oggi imprenditore. Quest’ultimo si sarebbe rivolto alla società dei Verdini per promuovere progetti relativi ad alcune opere infrastrutturali tra cui la Orte-Mestre e la Ragusa-Catania, quando si pensava di realizzarla in project financing. In una delle informative della Guardia di Finanza, a cui i pm coordinati dal procuratore Francesco Lo Voi hanno affidato le indagini, è citata una intercettazione ambientale di Denis Verdini che definisce «tutta fuffa» l’iniziativa giudiziaria dei magistrati capitolini.
In particolare, commentando nel luglio del 2022 le perquisizioni effettuate, l’ex parlamentare afferma che «è sempre la stessa storia: c’è qualcosa di politico che vogliono trovare e che non c’è, ma che vogliono trovare perché uno è Verdini in testa c’è Salvini». Verdini ha provato a tranquillizzare il figlio Tommaso e Pileri. «E’ inutile rimuginare – scrive in sintesi la Guardia di Finanza in una informativa – sulla questione che la tesi è traffico di influenze e corruzione, per cui “non è detto che siano soldi l’utilità”». Per l’ex parlamentare «dalla lettura del decreto (di perquisizione ndr) è tutta fuffa, il problema è da vedere che cosa altro c’hanno».
veramente Denis Verdini è rimasto per tutta la sua carriera politica con forza Italia, solo per breve tempo ha appoggiato il governo Renzi
Infatti qui si parla di Tommaso Verdini come tesserato Pd, non Denis.
I Verdini sono dei grandi volponi. Certo che navigare nell’illegalità comporta l’appoggio di tutta la politica. Se il padre collabora a dx, il figlio per forza maggiore si colloca a sx, ma solo per interesse personale. Si condanna comunque chi ha avuto la malafede di accettarlo.