La società Ato Joniambiente ha chiesto un incontro in Prefettura per ottenere l’autorizzazione a pagare direttamente gli stipendi degli operatori ecologici dei Comuni in regola con i pagamenti. Il presidente, Francesco Rubbino, infatti, visto il perdurare dello stato di agitazione degli operatori dell’Ato, nel rispetto di quanto ha deliberato l’assemblea dei soci della società, sta procedendo alla parcellizzazione del servizio Comune per Comune, con l’obiettivo di tutelare quelli virtuosi. All’incontro in Prefettura parteciperanno anche l’Aimeri e le organizzazioni sindacali. «Il discorso è semplice – spiega Rubbino – la Joniambiente è una società di finanza derivata, ovvero riceve fondi per espletare il servizio solo dai Comuni. Se questi non pagano il sistema salta, penalizzando tutti compreso gli enti in regola con i pagamenti». E in verità gli enti in regola sono veramente pochi. Ovvero Bronte e, da qualche giorno, anche Maletto e Fiumefreddo, che comunque hanno sempre rispettato il calendario dei pagamenti. «A causa della morosità dei Comuni – conclude Rubbino – l’Aimeri è creditrice di ben 8 milioni di euro e purtroppo non si intravede un percorso legislativo regionale che consenta, così come abbiamo richiesto, di far ritornare questo servizio subito ai Comuni». «Durante l’assemblea dei sindaci – dice l’assessore comunale di Bronte, Biagio Petralia – abbiamo fatto il possibile per sensibilizzare quelle amministrazioni più lente a pagare. Il Comune di Bronte con responsabilità ha fatto la propria parte. Per pagare la Joniambiente abbiamo rinunciato a iniziative, altri non lo hanno fatto. Per questo chiediamo che il servizio venga effettuato solo in quei Comuni che pagano e che i nostri operatori vengano pagati».
Fonte “La Sicilia” del 03-03-2013