Cettino Bellia si è dimesso dalla presidenza del Gal «Terre dell’Etna e dell’Alcantara». Il già sindaco di Castiglione di Sicilia e presidente del Parco dell’Etna lo ha fatto dopo il blitz congiunto di carabinieri e Guardia di finanza, che mercoledì mattina hanno sequestrato atti, documenti e computer non solo dagli archivi del Gal (Gruppo di azione locale), che ha sede a Randazzo, ma anche da studi tecnici dei Comuni di Castiglione e Francavilla di Sicilia e dalla sede del Parco fluviale dell’Alcantara di Francavilla, all’interno di un’inchiesta mirata a verificare se i finanziamenti europei siano stati utilizzati propriamente o meno. «Permettetemi 3 puntualizzazioni – dice Bellia – La prima è che al Gal di Randazzo non sono stati sequestrati tutti i documenti, ma solo una pratica. La seconda è che non sono mai stati stornati fondi. Terzo, ritengo di aver sempre operato nel giusto e per il bene della collettività. Detto ciò, non mi sono dimesso, come si è soliti dire, per permettere alla Giustizia di seguire il suo corso, nessuno le avrebbe impedito di agire. Mi sono dimesso per continuare a vivere sereno e far vivere in tranquillità la mia famiglia, che per me è la cosa più importante. Faccio l’amministratore pubblico dal 1993 – continua – e non ho remore ad affermare che chi amministra ha dei vantaggi leciti e legittimi, ma mai, in tutti gli enti che ho avuto l’onore di amministrare, ho posto in essere atti che possono essere definiti delinquenziali. In particolare, sono fiero del lavoro svolto da questo Gal, cui ho dedicato energia e passione, assieme ai miei collaboratori che ringrazio. La mia famiglia e i miei figli però vengono certamente prima ed in questa vicenda la loro tranquillità è stata certamente turbata”. Bellia sottolinea come non sia stato certamente il guadagno economico a convincerlo ad accettare la presidenza del Gal: “Il mio compenso – infatti, dice – si aggirava intorno ai 700 euro lorde. In pratica un rimborso spese e basta. Ho assunto questo impegno perché attraverso il Gal era possibile fare politica nel senso nobile del termine, ovvero programmare lo sviluppo del territorio. Ma adesso basta, non voglio più mettere a repentaglio la tranquillità dei miei figli”. Intanto il Consiglio direttivo del Gal “Terre dell’Etna e dell’Alcantara” ci ha inviato una nota dove si sottolinea come tutte le iniziative intraprese siano state effettuate nel pieno rispetto dei principi di trasparenza e in coerenza con gli obiettivi previsti dall’iniziativa comunitaria Leader plus. Ci fornisce anche l’elenco dei 144 beneficiari delle provvidenze del Gal che al massimo hanno raggiunto i 90 mila euro di contributo per progetti dove i privati hanno investito anche 230 mila euro. Dall’altra parte le indagini continuano. Gli inquirenti stanno esaminando gli atti sequestrati.
Gaetano Guidotto fonte “La Sicilia” del 23-05-2010
NUOVO PIANO TERRITORIALE BASATO SU TUTELA DEL PAESAGGIO E SVILUPPO
La tutela del paesaggio e lo sviluppo del territorio devono coesistere e vanno di pari passo. Questo il sunto dell’ultima riunione del consiglio del Parco fluviale dell’Alcantara, riunitosi alla presenza del commissario straordinario Giuseppe Castellana, su proposta del vicepresidente Andrea Scarpignato, per esaminare la definizione del piano territoriale paesistico. Quest’ultimo è un importante Piano a valenza sovraordinata, che prevale sugli altri strumenti di programmazione territoriale che devono adeguarsi, quindi, alle previsioni superiori. L’adozione dei singoli piani, ricordiamo che l’ambito del Parco dell’Alcantara è coinvolto in ben 3 Piani, su due province differenti (Catania e Messina), potrebbe comportare seri problemi alle politiche di sviluppo sostenibile del territorio, se non viene verificata preliminarmente la coerenza della programmazione paesistica con la programmazione territoriale nei 12 Comuni dell’area protetta, vanificando così gli sforzi compiuti per promuovere il territorio. Il consiglio ha preliminarmente rimarcato che il parco naturale è stato istituito per difendere il paesaggio, come espressamente previsto dalla legge regionale sulle aree protette. L’ente parco non è stato finora consultato né coinvolto nelle procedure preliminari finalizzate all’adozione del Piano paesistico d’ambito, per cui viene lesa una prerogativa essenziale dell’ente. I consiglieri hanno quindi sottolineato che è necessaria nell’area protetta, una politica coordinata del territorio per una programmazione dello sviluppo sostenibile. Pronto un tavolo tecnico di coordinamento per raccogliere tutte le osservazioni da presentare al Piano, nell’interesse di tutto il territorio alcantarino e quindi di tutti i Comuni, conferendo mandato all’ente di valutare l’eventuale e preliminare sussistenza di vizi procedurali in merito ai procedimenti sinora adottati, primo fra tutti la mancata attivazione della procedura di valutazione ambientale strategica.
MARCELLO PROIETTO di SILVESTRO fonte “La Sicilia” del 23-05-2010