Le intercettazioni telefoniche e ambientali, insieme agli appostamenti, hanno consentito di raccogliere gli elementi, come tessere di un puzzle, uno alla volta. A questo si aggiunge il contributo di alcuni collaboratori di giustizia che hanno svelato l’organigramma e i ruoli assegnati ai componenti delle associazioni mafiose tra Biancavilla ed Adrano. C’è tutto questo dietro l’operazione “Ultimo atto”, condotta dai carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia di Paternò, coordinati dalla Dda del capoluogo etneo e che ha portato all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 13 persone, di Biancavilla e Adrano. Complessivamente gli indagati sono 19. Diverse le accuse per loro, si va dall’associazione di tipo mafioso, all’estorsione, per arrivare all’associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, con i reati aggravati dal metodo mafioso. A emettere l’ordinanza il Gip del Tribunale di Catania, con gli indagati rintracciati nelle province di Catania e L’Aquila. Un duro colpo per il clan dei “Toscano-Tomasello-Mazzaglia” di Biancavilla, articolazione mafiosa legata al clan catanese dei Santapaola-Ercolano. L’indagine parte nel 2018, dopo il tentato omicidio di Davide Galati Massaro, avvenuto il 9 settembre di quell’anno. Un banale incidente nel quale era rimasto coinvolto Galati Massaro, stava rischiando di generare una guerra tra bande criminali tra Biancavilla e Adrano.
In dettaglio, le manette ai polsi sono scattate per i biancavillesi: Manuel Salvatore Amato, di 30 anni; Fabrizio Distefano, 32 anni; Placido Galvagno, 47 anni; Giovanni Gioco, 64 anni; Piero Licciardello, 29 anni; Giuseppe Mancari, detto “u Pipi”, 75 anni, di Biancavilla, indicato come il reggente del clan Toscano-Tomasello-Mazzaglia. Mancari è stato condannato all’erga – stolo con isolamento diurno per omicidio, dopo la concessione di indulto e di plurime riduzioni di pena, è tornato in libertà nel 2009, con liberazione condizionale. Tra gli altri arrestati, figurano: Nunzio Margaglio, 28 anni di Biancavilla; Carmelo Militello, 49 anni, di Adrano; Gabriele Nicola Minissale, 30 anni, di Biancavilla; Alfio Muscia, 44 anni, di Biancavilla; Ferdinando Palermo, 46 anni; Mario Venia, 47 anni; Carmelo Vercoco, 50 anni, tutti di Biancavilla. I carabinieri hanno accertato le estorsioni con vittime alcuni imprenditori di Biancavilla che non denunciavano per paura. Per loro l’obbligo di versare tra 100 e 500 euro, a Natale, Pasqua e per la festa del Patrono, San Placido. Almeno 6 le imprese taglieggiate, con 7 episodi ricostruiti. Le aziende taglieggiate sono attive nei settori dell’edilizia, della ristorazione e del commercio (all’ingrosso e al dettaglio).
Accertata l’imposizione del “pizzo” anche ai gestori degli stand per la vendita di carne di cavallo, allestiti durante la festa di S. Placido. Vittime dell’estorsione sarebbero stati anche i giostrai, costretti a donare circa 2000 biglietti ai figli dei detenuti. Nel corso dell’attività di indagine, sono stati sequestrati armi e droga. Sequestrate, in via preventiva, le società “MM Logistic” di Miriana Militello e “M.N. Trasporti s.r.l.”, con sede ad Adrano e Biancavilla, oltre a conti correnti e beni aziendali, sia mobili che immobili, per un valore di circa 5 milioni di euro. Il sindaco di Biancavilla Antonio Bonanno, evidenzia: «Esprimo soddisfazione e annuncio sin d’ora che, come avvenuto in passato, il Comune si costituirà parte civile a difesa del buon nome della città e a tutela di cittadini e operatori economici». Mary Sottile Fonte “La Sicilia” del 14-09-2023