La notizia dell’arresto della guardia giurata, accusata di violenza nei confronti della sua compagna, ha scosso la città di Bronte. Cori unanimi di condanna verso ogni forma di violenza provengono da tutte le parti. Intanto, si hanno maggiori dettagli dell’accaduto, grazie agli avvocati del Telefono Rosa di Bronte, che hanno accolto e aiutato la donna. “Si è decisa a denunziare dopo essere stata chiusa in uno sgabuzzino, – dice l’avvocato Samanta Lazzaro anche a nome dell’altra collega intervenuta Carmen Camarata. – “Se esco da qui, ha detto la vittima in quell’occasione, lo denuncio”. Crediamo che il fattore scatenante sia stata la gelosia. Quando l’abbiamo conosciuta – continua l’avvocato Lazzaro – a causa delle botte non riusciva a girare il collo ed era costretta ad indossare un collare cervicale. Da sottolineare positivamente la velocità di intervento della Giustizia. La denuncia è stata effettuata il 13 luglio e in pochi giorni il Gip ha firmato l’arresto. Solitamente queste procedure durano mesi”. “Siamo soddisfatte – ha aggiunto il presidente del Telefono Rosa di Bronte, Antonella Caltabiano – per aver ottenuto in tempi brevi questa misura di protezione. La donna ci ha raccontato tutta la sua storia, ricevendo un’adeguata e premurosa assistenza sia psicologica che legale. L’augurio – conclude – è che possa ricominciare a vivere una vita dignitosa”. Alla donna solidarietà e coraggio sono giunti anche dal sindaco, Pino Firrarello: “ Tutta la mia solidarietà a questa signora, che va elogiata per il coraggio – ha affermato . – Sappia che non deve sentirsi da sola, perché da noi riceverà tutto il sostegno possibile per difendere e far valere i propri diritti di persona e di donna. Un ringraziamento doveroso alle forze dell’ordine ed alla magistratura per aver agito celermente. Un incoraggiamento – ha concluso il sindaco Firrarello – a tutte le donne, affinchè possano sempre difendersi dalla forza bruta e far valere i propri diritti”.
Fonte “La Sicilia” del 01-08-2013