Ancora un anno e sul fiume Simeto in corrispondenza del km 168,200 della strada statale 120 dell’Etna e delle Madonie, al confine fra i territori di Bronte e Cesarò, verrà realizzato un ponte nuovo. Ieri l’Anas ha pubblicato sulla Gazzetta ufficiale l’esito del bando di gara per i lavori di ricostruzione del ponte di Bolo. Ad aggiudicarsi i lavori stata un’impresa di Sondrio, che ha effettuato l’offerta migliore su un bando di oltre 3 milioni di euro. L’intervento prevede la ricostruzione del ponte, previa demolizione di quello esistente e la sistemazione idraulica dell’alveo del fiume nel tratto interessato. In pratica si dovrà realizzare un nuovo ponte lungo163,3 metri, a 8 luci da circa 20,5 metri ciascuna, in struttura mista acciaio-calcestruzzo. Chi oggi percorre la statale 120 indirezione di Cesarò, arrivati sul fiume, si accorge che la strada è come appoggiata su una robusta passerella bassa di cemento armato che fa passare l’acqua del fiume attraverso tubi grossi come cunicoli. Sulla destra invece si nota la struttura del vecchio ponte, la cui solidità statica gli anziani del luogo ricordano essere stata, numerosi decenni fa, compromessa da una spaventosa piena. Sempre a sentire le testimonianze, i tecnici di allora dichiararono inagibile il ponte e costruirono la passerella che ha il pregio di resistere alla corrente più impetuosa, ma il difetto di provocare l’effetto diga quando i detriti trascinati dal fiume ostruiscono il passaggio dell’acqua nei tubi. Così ogni volta che piove copiosamente su quel tratto di strada scatta l’allarme. Spesso l’acqua ha superato il livello della strada e la Polizia stradale è stata costretta a interrompere il traffico, tagliando in 2 le comunicazioni fra Provincia di Messina e Catania nel versante nord ovest dell’Etna. Disagi che la realizzazione del nuovo ponte dovrebbe eliminare, rendendo l’attraversamento del fiume sicuro. Il termine per l’esecuzione dei lavori è fissata dal bando in 365 giorni naturali e consecutivi dalla data del verbale di consegna dei lavori che speriamo avvenga presto. La strada, nonostante la sua importanza, costruita su un tracciato borbonico, non è in grado di soddisfare l’esigenza di mobilità del territorio che chiede una strada più veloce e con curve più sicure.
Gaetano Guidotto fonte “La Sicilia” del 21-02-2009