Un’altra udienza dalla forte tensione emotiva. Il cognato di Ada Rotini, assassinata il 21 settembre 2021 dall’ex compagno Filippo Asero, è stato il teste esaminato davanti alla Corte d’Assise di Catania e ha raccontato l’arrivo in via Boscia a Bronte dopo che la moglie l’ha chiamato per aver assistito al massacro della sorella. Quaranta coltellate sono state inferte dall’imputato al corpo della quarantaseienne che era andata a riprendersi alcuni effetti personali a casa dell’ex. E per essere più tranquilla si era fatta accompagnare anche dall’anziano di cui si prendeva cura come badante, che è rimasto anche lui ferito. Le dichiarazioni del “nonnino”, anche lui testimone oculare dell’efferato femminicidio, rese nell’immediatezza dei fatti sono state acquisite – con il parere favorevole di tutte le parti – tra gli atti del processo. Lo stesso per i verbali dei genitori della vittima di origine siracusana, mamma di due figli. Un epilogo di sangue forse già scritto. Quella maledetta mattina di fine estate Ada Rotini e Filippo Asero avrebbero dovuto discutere della separazione. Una separazione che lui – con un processo per omicidio finito con un’assoluzione alle spalle – non avrebbe accettato. Ed è bastato un gesto a scatenare la furia omicida. L’ha accoltellata senza fermarsi, in strada, davanti alla telecamera dei vicini di casa. Poi solo l’arrivo di un carabiniere libero dal servizio ha fermato Asero dal tentativo di suicidio.
Un dibattimento quello contro Asero, difeso dall’avvocato Mario Gaetano Schilirò, dove si sono costituite molte parti civili gli avvocati Giuseppe Cultrera per i familiari di Ada, Antonella Cordaro per il comune di Bronte, Samantha Lazzaro per Cristina Minissale, Laura Farkas per Telefono Rosa Bronte, Valeria Sicurella per l’associazione Thamaia, Grazia Maesano per Working progress, La lista dei testi dell’accusa, rappresentata dai pm Russo e Molino, non è ancora conclusa. Nella prossima udienza fissata dalla Corte d’Assise per il 23 febbraio saranno sentite due amiche di Ada e il medico legale che ha svolto l’autopsia sul corpo. Laura Distefano Fonte “La Sicilia” del 25-01-2023