Aveva capito che avrebbe pagato soltanto la multa per guida di ciclomotore senza indossare il casco protettivo. Quando, però, ha visto arrivare il carro attrezzi, ha compreso che il suo scooter stava per essere posto sotto sequestro ed è andato su tutte le furie. “La contravvenzione la prendo, ma guai a portare via il mezzo”. Così è scattata l’aggressione sulla Strada Statale 284, che collega Randazzo a Paternò, nel tratto di contrada Naviccia di Adrano: calci, pugni, spintoni ai due agenti della Polizia Stradale di Randazzo. “Non ha gradito – racconta uno dei due poliziotti – che gli togliessimo il ciclomotore, dandoci calci e pugni: in trent’anni di servizio un episodio simile non mi era mai capitato. E poi si è aggiunta pure la moglie dell’uomo che ci ha rivolto minacce e insulti”. Già, perché l’uomo ha contattato la consorte per portargli dei documenti. La donna è arrivata con altri familiari, bersagliando i due agenti con una serie di epiteti, “colpevoli” di avere fermato, in un normale servizio di vigilanza, il motociclista che non indossava il casco. Nonostante gli scatti violenti dell’uomo, la Polstrada, affiancata poi dai colleghi del Commissariato, ha portato a termine l’intervento. Quanto all’aggressore, Pietro Sciortino, un bracciante agricolo di 45enne di Adrano, che ha precedenti specifici, per lui sono scattate le manette per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, per poi essere trasferito nel carcere catanese di piazza Lanza. La moglie si è beccata pure una denuncia a piede libero per oltraggio. I due poliziotti, dal loro canto, sono stati costretti a ricorrere alle medicazioni dei pronto soccorso degli ospedali di Bronte e Biancavilla.
Vittorio Fiorenza fonte “La Sicilia” del 22-08-2010