Il Comune di Bronte si adegua alle direttive dell’Ufficio scolastico regionale, che chiede agli enti locali di proporre la trasformazione delle Direzioni didattiche e delle scuole medie in istituti comprensivi con almeno 1000 alunni, e i ragazzi della scuola media ieri sono scesi in piazza. Fino a oggi a Bronte la scuola è stata organizzata in due circoli didattici, il «Nicola Spedalieri» (I Circolo) e il «Giuseppe Mazzini» (II Circolo) che, fra scuola dell’infanzia ed elementari, rispettivamente contano 581 e 1047 alunni, più la scuola media statale «Luigi Castiglione», che di alunni ne ha 670. Il sindaco di Bronte, Pino Firrarello, dopo aver ascoltato i pareri delle scuole, ha deciso di proporre l’istituzione di due istituti comprensivi, accorpando la scuola media alle due scuole elementari. Con la nuova organizzazione il primo istituto comprensivo dovrà gestire 570 alunni della scuola media, 358 della scuola primaria e 221 alunni della scuola dell’infanzia, mentre il secondo 100 alunni della scuola media, 789 della primaria e 258 dell’infanzia. «La legge era chiara – ha affermato Firrarello – oltre al vincolo dei 1000 alunni, imponeva l’istituzione dei Comprensivi, costituiti da un’unica presidenza alla guida di scuole dell’infanzia, elementari e medie insieme». La decisione, però, ha provocato la protesta degli studenti della scuola media, che ieri mattina hanno deciso di scioperare. Una delegazione di studenti è stata ricevuta in Comune dall’assessore Nunzio Castiglione e dal presidente del Consiglio comunale, Salvatore Gullotta. «Perdiamo la presidenza della scuola media – hanno lamentato i ragazzi – con tutte le difficoltà che ne deriveranno». «Siamo pronti ad ascoltare ogni vostra proposta – ha detto loro il presidente Gullotta – ma sappiate che il dimensionamento scolastico è voluto da una norma nazionale, che ci impone scelte obbligate. Ritengo tuttavia giusto che vi riuniate in classe anche con i docenti, studiate le direttive nazionali e regionali e ritorniate con una vostra proposta. Voglio rassicurarvi – ha continuato Gullotta – sul fatto che per voi dal punto di vista didattico non cambierà nulla». «Non ci sono motivi per protestare – ha aggiunto Firrarello – abbiamo sempre fatto e continueremo a fare il meglio per la scuola». Attraverso un fax inviato al Comune la scuola media ha fatto sapere che la protesta dei ragazzi non era autorizzata.