Ancora problemi all’Ufficio Postale di Bronte, da anni simbolo di lunghe attese oltre che punto di riferimento per l’intera popolazione. Nonostante diversi solleciti e proposte fatte dal sindaco Pino Firrarello, ma anche dai Consiglieri Catania e Sanfilippo, nulla cambia per gli utenti, costretti a fare lunghe ore di attesa, o a recarsi presso gli Uffici Postali di altri Comuni. Questo non dipende dai dipendenti, che sono persone solerti e che lavorano instancabilmente, ma da una organizzazione sicuramente non consona per la mole di lavoro che si espleta. La segnalazione che ci arriva ha del comico. Viene da parte di un cittadino a cui serviva un francobollo da un Euro. E dopo avere girato invano per tutti i Tabaccai di Bronte, non trovando francobolli, si è recato all’Ufficio Postale, con un euro in mano, convinto che in pochi secondi avrebbe fatto tutto. Ma purtroppo così non è stato, infatti gli è stato detto che anche per il francobollo doveva fare la fila ed aspettare, in quanto per dargli il francobollo era necessario compiere una operazione postale.
Il povero utente, visto che aveva circa 110 utenti prima di lui (così dicevano i numeri del display) è stato costretto a ripiegare sulle Poste Private, con un esborso maggiore di un euro. Gli stessi Tabaccai, non vendono più francobolli, perchè per prenderli devono anche loro fare la fila come ogni comunissimo utente. Ma la situazione, come dicevamo, nasce dall’apertura di pochi sportelli, due nel pomeriggio di ieri, e solo uno oggi, come segnalateci da diversi utenti, ed è inammissibile che una Città di 20.000 abitanti, non abbia almeno 5 o 6 sportelli funzionanti, calcolando sia il numero di utenti che ne fruiscono, sia il fatto che a Bronte funziona anche il servizio prenotazione on line, che allunga i tempi di attesa di tante persone, spesso anziane, che non sono capaci di prenotarsi on line. Un disservizio che dura da anni, e che ultimamente è davvero arrivato al limite anche a causa delle restrizioni covid. Sarebbe ora che qualcuno i muovesse seriamente per ridurre i disagi che vengono causati ai cittadini, spesso alle fasce più deboli, costretti a fare lunghe file anche con le rigide temperature invernali.