La sezione staccata di Bronte del Tribunale di Catania ha assolto l’ex sindaco di Bronte, Salvatore Leanza, dall’accusa di falso e tentativo di truffa. I fatti risalgono al 2004, quando Leanza e due tenenti dei vigili urbani del Comune etneo, Gino Daniele e Antonio Fioretto, sono stati rinviati a giudizio dal Gup, Antonella Romano, a seguito dell’inchiesta coordinata dai sostituti procuratori Andrea Bonomo e Antonino Fanfara e scaturita da un esposto denuncia dell’attuale comandante della polizia municipale, maggiore Salvatore Tirendi. Al centro dell’inchiesta il trasferimento dei due vigili nello «staff» del sindaco, secondo cui, pur in ufficio, i due vigili hanno continuato a svolgere attività di polizia giudiziaria e, quindi, a meritare l’indennità di polizia giudiziaria. Per il pubblico ministero, l’ex sindaco Leanza avrebbe commesso il reato di falso e tentativo di truffa, ma il giudice di Bronte è stato di parere diverso. L’ex sindaco, difeso dagli avvocati Carmen Mirabella e Giuseppe Longhitano, infatti, è stato assolto dall’accusa di falso perché il fatto non sussiste e dall’accusa di tentativo di truffa perché il fatto non costituisce reato. Stessa identica sorte per i due vigili, difesi dall’avvocato Carmelo Schilirò.
P. M. FONTE “LA SICILIA” del 12-10-2007