Sono stati condannati in primo grado, dal tribunale dei minori, due cugini di Bronte ritenuti colpevoli di diversi reati ai danni di un loro compagno, rispettivamente a 5 e 4 mesi di reclusione, per il rito abbreviato chiesto dal loro difensore. I fatti contestati sono avvenuti a Bronte da gennaio a giugno 2017. Un ragazzo di Bronte, allora tredicenne, che frequentava la seconda media, per diverse volte è stato vittima di atti persecutori da parte di due cugini che allora avevano 13 e 14 anni, I due in varie occasioni molestavano il compagno, sia con commenti verbali e ingiurie rivolte anche alla sua famiglia, sia con atti persecutori che in alcune occasioni sono sfociati in episodi di violenza. Da quanto emerge dagli atti processuali, il più grande dei due cugini in una occasione ha tentato di aggredire il ragazzo, tentativo fallito per l’intervento di altre persone. Ma in un’altra occasione, riusciva ad aggredire il ragazzo alle spalle, colpendolo con una gomitata allo sterno e procurandogli delle lesioni certificate dal Pronto soccorso. L’altro cugino, invece, nel periodo compreso tra gennaio e giugno 2017, diverse volte percuoteva il ragazzo, addirittura in alcune occasioni alla presenza di altri coetanei.
A mettere fine alla vicenda, per breve tempo interrotta per l’intervento della preside, ci pensava una denuncia ai locali carabinieri presentata dai genitori del ragazzo. E poi l’iter processuale in cui i ragazzi sono stati ascoltati dai giudici. I due imputati, difesi dall’avvocato Mario Schilirò, hanno respinto le accuse, ma il giovane leso, difeso dall’avvocato Nunzio Pinzone, descriveva con precisione molte delle angherie che aveva dovuto sopportare. Il ragazzo, già sofferente di una grave malattia, è deceduto nel 2019, ancor prima che si arrivasse alla fine del processo. I due ragazzi usufruiranno della condizionale. LUIGI SAITTA
Spero tanto che la reclusione la passino in galera, altrimenti non capiranno mai niente.