E’ arrivato il giorno in cui l’Assessorato della Famiglia, delle Politiche sociali e del Lavoro ha autorizzato l’arrivo di 59 minori non accompagnati da ospitare nell’Hotel Parco dell’Etna di Bronte, trasformato in centro di accoglienza. Ieri il dirigente generale del Dipartimento Famiglia e Politiche sociali della Regione, dott. Mario Candore, ha firmato il decreto che concede alla “Cooperativa sociale Freedom” di Siracusa, l’autorizzazione a svolgere attività assistenziale a favore di minori, presso la struttura di primissima accoglienza ad alta specializzazione di via Carlo Alberto dalla Chiesa a Bronte, dove si trova l’Hotel Parco dell’Etna. Da quando sono state richieste le autorizzazioni, il sindaco, Graziano Calanna, ha fatto il possibile per impedire che i migranti arrivassero. Ha protestato, ha effettuato incontri con la società civile e ha chiesto ai servizi del proprio Comune e alle Forze dell’Ordine se la Città fosse in grado di accogliere un numero così alto di migranti. Temeva, infatti, che i servizi sociali, scolastici e sanitari non fossero in grado di assorbire i nuovi ospiti. Per questo ha scritto al Prefetto e alla Regione, ha fatto appello all’accordo Anci-Viminale che fissava in 2.5 per mille abitanti il numero di migranti che ogni Comune potesse ospitare. Ma è stato inutile. Anzi il decreto regionale alla fine recita: “Il Comune territorialmente competente, nell’ambito delle proprie attribuzioni, eserciterà l’opportuna vigilanza per la verifica del mantenimento dei requisiti in conformità agli standard regionali”. «E poi dicono che non bisogna arrabbiarsi. – ci dice Graziano Calanna – Noi abbiamo scritto alla Regione che i nostri servizi, impegnati già oltre modo a svolgere il lavoro ordinario, non sono in grado di esercitare vigilanza. E’ una vergogna. Una grande vergogna. Scelte così importanti non possono essere adottate senza sentire chi governa il territorio. La società nelle sue ampie articolazioni si era espressa, ma il nostro parere non interessa a nessuno. La gente si rivolterà e protesterà contro questa scelta e contro tutti quei privati che, non dimostrando amore per la propria città, fanno business con i migranti. Mi domando quanti di loro li accoglierebbero se non ci fossero i soldi dell’Europa. Bronte ha dimostrato di essere accogliente approvando lo Spraar. Noi diciamo solo no a troppi migranti a Bronte». Poi aggiunge: «Guarderemo bene le carte e se ci sono le condizioni faremo ricorso. Informerò la Città e chiederò il sostegno della gente per protestare contro questa decisione che non ha niente di democratico ma molto di prepotente». Fonte “La Sicilia” del 03-10-2017
NUMERO ESAGERATO – Non sono servite a niente. Da tempo si sa che l’hotel Parco dell’Etna aveva richiesto autorizzazione per l’apertura di un centro di accoglienza per 59 minori non accompagnati. Da allora il sindaco Graziano Calanna, che ha sempre
considerato esagerato il numero di migranti che sarebbero potuti arrivare, ha incontrato il clero brontese, le Forze dell’Ordine e la società civile per verificare la tenuta della Cittadina di fronte al fenomeno. Raccolti i pareri negativi un po’ da tutti, ha scritto al
Prefetto e alla Regione, ma le sue parole sono rimaste inascoltate. Fonte “La Sicilia” del 03-10-2017