Chi non è d’accordo con l’esterofilia, può tradurre il britannico “fair play” nell’italianissimo “gioco leale”; fate pure, la sostanza non cambia. Il classico esempio di condotta sportiva è il seguente: 1) un calciatore, vittima di un infortunio, si trova improvvisamente impossibilitato a giocare; 2) la squadra avversaria ( se in possesso palla) manda il pallone in fallo laterale; 3) gli avversari restituiscono la sfera; 4) il pubblico applaude. Ma se ciò non accade o, peggio ancora, anziché mandare la palla fuori la squadra in momentanea superiorità numerica segna? Il parapiglia in campo e sugli spalti è assicurato, a meno che… A meno che la partita in questione non sia Bronte – Palagonia ( fase finale dei play off provinciali, categoria Allievi) dello scorso 4 maggio. “Era il 20′ del secondo tempo – è il racconto di Saitta, tecnico brontese – quando un avversario si è accasciato a terra per una lussazione alla spalla. I miei ragazzi non se ne sono accorti e hanno segnato”. Poi cos’è Successo? “Quando abbiamo capito la situazione, abbiamo lasciato che il Palagonia segnasse per rimettere le cose a posto e da lì (sul risultato di 3-3 ndr) abbiamo ricominciato a giocare”. Un gesto raro da vedere su un campo di calcio: “anche se a dire la verità, lo stupore di tutti, avversari compresi, ha finito per stupire me – ha continuato l’allenatore del Bronte – perché vuol dire che nel calcio ciò che dovrebbe essere la norma è diventato anormale. Ai miei ragazzi insegno che a vincere deve essere il più bravo, non il più furbo. Se così fosse, basterebbe comprare una coppa e farci incidere sopra il nostro nome. In più, se non ci fossimo comportati così avremmo rischiato di macchiare una vittoria che sul campo abbiamo dimostrato di meritare ( è finita 7-3, ndr)”. IL PRECEDENTE. Sei anni fa, un episodio simile si è verificato in serie B. Era il 5 dicembre 2009 e al “Del Duca” di Ascoli si giocava Ascoli – Reggina, terminata poi 1-3. Nel corso del primo tempo il reggino Valdez si infortuna, Sommese, capitano ascolano, si invola sulla fascia e serve Antenucci che segna l’1-0: i calabresi sono furenti, tanto che la gara viene interrotta per sei minuti. Alla ripresa del gioco l’allenatore dei marchigiani ristabilisce la pace invitando i suoi a restare fermi per lasciare via libera a Pagano che sigla l’1-1. Per quel gesto, al tecnico “Bepi” Pillon, furono riservate pagine di giornali e premi fair play. Sarà lo stesso per il brontese Riccardo Saitta?